Il mal di schiena: come riconoscerlo e curarlo

Il mal di schiena è un disturbo che, stando alle statistiche, colpisce tutti almeno una volta nella vita.

Nello stesso tempo, si tratta di una patologia difficile da individuare perché il rischio di incorrere in diagnosi sbagliate e terapie improvvisate è alto.

Chi soffre di mal di schiena, infatti, tende a consultare non solo il proprio medico di famiglia ma anche svariati specialisti, come l’ortopedico, il fisiatra, il neurochirurgo, l’osteopata e così via, in una corsa a ostacoli che a volte assume i tratti di un calvario.

Ne abbiamo parlato con il Professor Riccardo Rodriguez y Baena, Senior Consultant dell’Unità Operativa di Neurochirurgia presso l’Istituto Clinico Humanitas.

Le cifre del mal di schiena

In Italia ci sono poche statistiche ufficiali ma possiamo affermare che l’incidenza del problema ricalca quella di altri Paesi come gli Stati Uniti o la Gran Bretagna, e cioè il 35-37% nelle diverse fasce d’età comprese tra i 20 e 65 anni.

Se si considera l’intero arco di vita di una persona, occorre sottolineare che il mal di schiena colpisce almeno otto persone su dieci.

In Italia, almeno 15 milioni di persone sono attualmente sofferenti di lombalgia.

Secondo un’indagine ISTAT del 1999, la percentuale di italiani colpiti da lombosciatalgia (un tipo di mal di schiena che interessa anche il nervo sciatico e che si diffonde alla gamba) era dell’8%.

Le cause del mal di schiena

La lombalgia è correlata spesso ad attività lavorative particolarmente pesanti o caratterizzate da una postura che predispone al mal di schiena.

Anche le attività sportive intense o i famigerati zaini scolastici, con proporzioni e peso sproporzionati, possono causare il mal di schiena.

Spesso la lombalgia è scatenata da malformazioni congenite e non riconosciute alla nascita, che provocano con il tempo dolore a causa dell’usura delle cartilagini.

In altri casi si registrano, per esempio, degenerazioni del rachide o malattie che colpiscono i dischi intervertebrali.

In determinati soggetti, il dolore alla schiena è uno dei tanti sintomi di una malattia in corso, quale potrebbe essere:

  • una patologia ginecologica o urologica;
  • l’osteoporosi;
  • in casi estremi, un tumore.

La diagnosi

Chi soffre di mal di schiena si deve rivolgere al proprio medico di famiglia.

Il medico, come prima cosa, deve distinguere tra i due tipi fondamentali di mal di schiena, quello che colpisce solo la colonna vertebrale e quello che interessa anche le terminazioni nervose.

Questa distinzione non è complessa da effettuare ed è alla portata di qualunque medico.

Le indagini strumentali, che si avvalgono solitamente di esami radiologici, dovrebbero essere consigliate soltanto quando il problema non si risolve entro una decina di giorni e solo dopo una visita accurata.

Per quanto riguarda lo specialista a cui rivolgersi, diventa fondamentale la correttezza della prima diagnosi.

Se il medico di famiglia, infatti, ha accertato che non vi è un interessamento dei nervi, allora lo specialista a cui rivolgersi è sicuramente il fisiatra, che inizierà un programma specifico medico e riabilitativo (non chirurgico).

Se, invece, il medico di famiglia ha accertato che siamo in presenza di un coinvolgimento dei nervi, allora ci si dovrà rivolgere a un neurochirurgo.

 

 

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