Perché mi cadono i capelli?

Ogni giorno cadono normalmente dai 50 agli 80 capelli, con un significativo aumento nel periodo autunnale. Se il problema è stagionale, in genere si tratta di un fenomeno temporaneo e reversibile, mentre se i capelli persi non vengono rimpiazzati e non ricrescono si parla di alopecia androgenetica o di calvizie.

Abbiamo chiesto al professor Marcello Monti, dermatologo in Humanitas, di illustrarci le possibili cause della caduta dei capelli.

Perché si perdono i capelli?

I fattori responsabili della caduta dei capelli sono essenzialmente tre:

  •    predisposizione genetica a perdere i capelli in determinate aree in età adulta (la causa principale). Il motivo per cui alcuni incorrono nella calvizie quando nella loro famiglia non esistono calvi è dovuto al fatto che la genetica spesso fa salti anche di molte generazioni e poi ricompare;
  •    risposta dell’organismo agli ormoni maschili, in particolare al testosterone, il quale reagisce con un enzima che crea una sostanza, il diidrotestosterone che, a sua volta, blocca lo sviluppo del bulbo del capello e ne provoca la progressiva atrofizzazione. Questo è il motivo per cui a essere colpiti da calvizie sono soprattutto gli uomini; nelle donne, invece, la patologia è legata agli squilibri ormonali dovuti alla menopausa o a malattie come l’ovaio policistico;
  •    sclerosi dei vasi sanguigni, che devono portare nutrimento ai capelli. Questo fenomeno non si sviluppa solo nell’anziano ma spesso anche nelle persone di mezza età con problemi d’artrosi cervicale, quest’ultima responsabile del restringimento dei vasi, del minor afflusso di sangue e, di conseguenza, della caduta dei capelli.

Quali sono, invece, le cause temporanee della perdita eccessiva dei capelli?

Diverse possono essere le cause temporanee di rischio perdita capelli. Esse non devono allarmare, ma neanche essere sottovalutate:

  •    stagionalità (soprattutto il periodo autunnale);
  •    particolari condizioni in cui si trova una persona, che influenzano in modo negativo la vitalità del follicolo pilifero, quali le diete drastiche, che causano numerose carenze (soprattutto di ferro), lo stress prolungato e l’uso di alcuni farmaci;
  •    improvvise variazioni ormonali nel periodo post parto.

Quali consigli può dare per affrontare questo problema?

“Per prima cosa suggerisco di non farsi prendere dal panico, perché questa condizione psicosomatica non fa altro che accentuare la caduta dei capelli”, afferma il professor Monti. E’ bene recarsi subito dal dermatologo che consiglia il rimedio dopo aver individuato la causa.

“Nello specifico, se si tratta degli ormoni, si usano farmaci in grado di bloccare il segnale da loro emesso sui capelli; se invece la causa è la circolazione del sangue si agisce con gli antinfiammatori e i fluidificanti del sangue. Infine, se il problema è associato a malattie o ad assunzione di farmaci, si procede prima alle indagini e poi alle cure idonee”, aggiunge.

Qual è il ciclo di vita del capello?

“Circa il 90% dei capelli presenti sul cuoio capelluto è in fase di crescita (in termine scientifico Anagen)”, afferma il professore, “che si protrae per un periodo variabile dai 2 ai 6 anni, mentre il restante 10% circa è in una fase di riposo (detta Telogen) della durata media di 2-3 mesi; poi il capello cade (fase Catagen). Nel follicolo del capello caduto si forma un nuovo capello, dando inizio così a un nuovo ciclo di crescita”.

I capelli hanno una crescita di 0,37-0,44 mm al giorno, ma con l’invecchiamento essa diminuisce.

Una curiosità: i soggetti biondi naturali hanno generalmente una capigliatura più folta (circa 140.000 capelli in media) rispetto ai bruni (circa 105.000 capelli) e ai rossi (90.000 capelli).

 

 

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