Antinfiammatori

Sono farmaci utilizzati per ridurre l'infiammazione, una reazione dell'organismo che aiuta a prevenire la diffusione di un'infezione. Ne esistono di due tipi:

i cortisonici, detti anche corticosteroidi o farmaci antinfiammatori steroidei. Essi bloccano l'azione di numerose sostanze utilizzate dal sistema immunitario per attivare il processo infiammatorio, oppure interferendo con il funzionamento dei globuli bianchi, le cellule che eliminano i virus e i batteri dall'organismo umano. Possono essere prescritti per contrastare l'infiammazione cronica di muscoli, tendini o articolazioni che sia associata a un trauma o ad un uso eccessivo, oppure per far fronte all'infiammazione imputabile ad una reazione allergica (incluse quelle che si esteriorizzano sotto forma di asma o di rinite allergica, l'orticaria e la dermatite atopica), o a quella associata a una malattia autoimmune (ad esempio l'artrite reumatoide o il lupus eritematoso sistemico). Talvolta la loro assunzione è prescritta anche in caso di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).

i farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans). Essi riducono la sintesi delle prostaglandine, molecole che partecipano ai vari processi infiammatori. Per fare ciò, essi bloccano uno o più passaggi del metabolismo dell'acido arachidonico, che è il precursore delle prostaglandine. Oltre a combattere l'infiammazione, i Fans possono essere altresì assunti come antidolorifici e antipiretici. Per questo motivo possono essere assunti in caso di mal di testa, mal di schiena e mal di collo cronici, crampi mestruali, mal di denti, traumi ai tessuti molli (ad esempio distorsioni e strappi), infezioni, diverse forme di artrite (inclusa l'artrite reumatoide) e artrosi.

 

Come si assumono gli antinfiammatori?

I cortisonici possono assumersi sotto forma di compresse, soluzioni iniettabili (nel sangue, nelle articolazioni o nei muscoli), spray nasali, spray orali, creme, gel o lozioni. I Fans sono invece commercialmente disponibili sotto forma di compresse, capsule, granulati, soluzioni iniettabili, supposte, colliri, creme, gel o lozioni.

Alcuni medicinali a base di antinfiammatori possono essere acquistati senza prescrizione medica; si tratta di prodotti concepiti per un utilizzo a breve termine e per trattare problematiche non gravi. A dosi elevate tali farmaci possono invece essere prescritti unicamente da un medico.

 

Controindicazioni degli antinfiammatori

Gli antinfiammatori non sono esenti da effetti collaterali. I cortisonici possono rendere il soggetto in cura più vulnerabile alle infezioni. L'entità di questo come di altri rischi dipende però da diversi fattori, in particolare dal tipo di corticosteroide assunto, dalla durata del trattamento e dal dosaggio.

Le compresse – soprattutto se assunte per lungo termine – possono determinare un aumento di appetito che spesso porta ad aumento del peso corporeo, debolezza muscolare, cambiamenti d'umore, assottigliamento della pelle o a comparsa di acne, ulcera peptica, rallentamento della guarigione di ferite e della crescita dei bambini.

Chi assume  a lungo cortisonici per via orale corre inoltre un maggior rischio di sviluppare diabete, glaucoma, pressione alta, osteoporosi e cataratta. I cortisonici che vengono inalati possono invece determinare la comparsa del mughetto nel cavo orale, mentre le iniezioni nelle articolazioni possono causare dolore e gonfiori. Infine, i corticosteroidi iniettati in vena possono invece provocare complicanze allo stomaco o causare tachicardia, insonnia e cambi d'umore.

I cortisonici potrebbero interagire con altri farmaci o interferire con la loro azione. Fra i medicinali a rischio sono inclusi anticoagulanti, broncodilatatori, anticonvulsivanti, antidiabetici, antiretrovirali, vaccini vivi e Fans.

I Fans sono associabili a un minimo aumento del rischio di infarto, ictus o scompenso cardiaco. Anche in questo caso l’effettivo pericolo dipende però dal tipo di molecola assunta, dalle dosi assunte e dalla durata del trattamento. L'uso a breve termine può invece determinare effetti indesiderati meno gravi ma a volte comunque seri, come danni renali, ulcere ed emorragie gastriche. Inoltre i Fans possono causare reazioni allergiche e interferire con l'attività dei medicinali antipertensivi.

In generale, questi farmaci non devono essere assunti in caso di allergia all'aspirina, disturbi della coagulazione, emorragie gastrointestinali, ulcera peptica, disturbi renali o epatici, malattie cardiache, assunzione di anticoagulanti e se si consumano più di 3 alcolici al giorno. Più nello specifico, l'aspirina non dovrebbe essere somministrata prima dei 16 anni, ai bambini ed agli adolescenti che potrebbero avere la varicella o l'influenza (a causa del rischio di sindrome di Reye). Anche gravidanza e allattamento, malattie renali o epatiche e ulcere gastriche (o un elevato rischio di svilupparle) sono altri casi in cui l'assunzione è sconsigliata.

 

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