Dermatite atopica: cause, sintomi e trattamenti efficaci

La dermatite atopica (o eczema) è una malattia infiammatoria cronica/recidivante della pelle che si manifesta con chiazze rosse e pruriginose. Questa condizione spesso influisce negativamente sulla qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari, soprattutto a causa del prurito, a volte intenso, che può compromettere il sonno, generando irritabilità e difficoltà di concentrazione sia a scuola che al lavoro. Quando poi le lesioni si manifestano in aree visibili come il viso o le mani, anche l’autostima e le relazioni sociali possono risentirne. 

Ne parliamo con il professor Riccardo Borroni, dermatologo presso gli ambulatori Humanitas Medical Care di Assago e Rozzano-Fiordaliso, presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano e docente di Humanitas University. 

Quali sono i segni e i sintomi della dermatite atopica? 

Le caratteristiche principali della dermatite atopica sono: 

  • Localizzazione in sedi specifiche del corpo in base all’età: volto e superfici estensorie degli arti nei neonati, nei lattanti e nei bambini; collo, pieghe dei gomiti e delle ginocchia negli adolescenti e negli adulti.
  • Evoluzione nel tempo delle lesioni: queste possono presentare eritema (rossore), vescicole ed essudato nelle fasi iniziali, per poi coprirsi con squame o croste e apparire come ispessite e secche nella fase cronica della dermatite.
  • Prurito spesso difficile da controllare.

La dermatite atopica colpisce prevalentemente i bambini, i cui segni e sintomi possono presentarsi già dai primi mesi di vita, per esempio con una crosta lattea abbondante. Spesso alla pubertà la dermatite atopica regredisce spontaneamente, ma non è raro che persista oltre. Inoltre, la dermatite atopica può presentarsi per la prima volta anche negli adulti o addirittura negli anziani. 

Quali sono le cause della dermatite atopica? 

La dermatite atopica è la conseguenza dell’interazione tra una barriera epidermica geneticamente “difettosa” e la tendenza del sistema immunitario che normalmente sorveglia la nostra pelle ad attivarsi in senso Th2 (quello delle allergie) in reazione a stimoli irritativi ambientali anche minimi o banali.

Uno degli aspetti più sorprendenti della dermatite atopica è che gli stessi difetti biochimici presenti esclusivamente nell’epidermide fin dalla nascita, che predispongono alla dermatite atopica, possono predisporre anche allo sviluppo di allergie alimentari e respiratorie (atopia) nell’infanzia e nell’adolescenza, ma solo se la persona ha sofferto di dermatite atopica. 

Come viene diagnosticata la dermatite atopica? 

I criteri che devono essere soddisfatti per formulare la diagnosi di dermatite atopica sono essenzialmente clinici: non sono cioè necessari, nella maggior parte dei casi, esami di laboratorio. Solitamente, per formulare la diagnosi di dermatite atopica, è necessaria una visita dermatologica durante la quale lo specialista raccoglie la storia (anamnesi) familiare e personale del paziente ed evidenzia i segni clinici specifici della dermatite atopica. In occasione della visita dermatologica il medico valuta anche la gravità della malattia per stabilire l’indicazione ad una terapia adeguata.

Nei pazienti con manifestazioni respiratorie (rinite, asma) o alimentari (orticaria, vomito, diarrea) dell’atopia, la misurazione delle IgE totali e specifiche può essere utile, più che per confermare la diagnosi di dermatite atopica o indagarne le cause, per individuare allergie non ancora note al paziente, indirizzandolo verso il percorso di prevenzione e cura corretto. Contrariamente a quanto si crede, infatti, solo in una minoranza di pazienti con dermatite atopica e allergici ad alimenti o inalanti, l’esposizione a quegli allergeni può scatenare o peggiorare la dermatite. Per questo motivo, sottoporre i pazienti, tanto più i bambini, a diete di eliminazione senza una supervisione specialistica e test specifici non sembra avere un razionale. 

Negli adulti, specialmente se non hanno mai sofferto di eczema in passato, può essere talvolta utile escludere una dermatite allergica da contatto mediante l’esecuzione dei patch test.

Come prevenire la dermatite atopica? 

Soffrire di dermatite atopica rende necessaria una cura quotidiana della propria pelle, anche più volte al giorno nei casi gravi, utilizzando emollienti per ripristinare la barriera epidermica ed evitando il contatto con sostanze irritanti come saponi schiumogeni e tessuti come la lana, che possono aggravare rossore e prurito.

Per prevenire la dermatite atopica, è fondamentale seguire alcune buone abitudini che proteggono la pelle e riducono il rischio di infiammazione. Ecco alcuni consigli utili:

  • Ridurre la durata del contatto con l’acqua, preferendo la doccia al bagno nella vasca e utilizzando acqua tiepida.
  • Utilizzare detergenti “non-sapone”, non schiumogeni: i tensioattivi schiumogeni rimuovono i lipidi che impermeabilizzano la nostra barriera epidermica, innescando così l’infiammazione.
  • Asciugare la pelle con delicatezza: lo strofinamento potrebbe causare irritazioni.
  • Applicare creme emollienti più volte al giorno, magari sulla pelle ancora umida dopo la doccia, per mantenere la pelle idratata, ma evitando di applicarli sulle parti infiammate.
  • Scegliere indumenti in tessuti naturali: preferire fibre naturali come il cotone, senza etichette o cuciture spesse che possano “pizzicare” la pelle.
  • Esporsi alla luce del sole con cautela: proteggere la pelle con filtri solari adatti al tipo di pelle per evitare l’aggravarsi della dermatite. 

Come si cura la dermatite atopica? 

La prevenzione delle recidive attraverso la cura quotidiana della pelle è fondamentale per ridurre la necessità di ricorrere a farmaci. Tuttavia, in caso di riacutizzazione o di cronicizzazione, i trattamenti per le forme lievi possono includere: 

  • Corticosteroidi topici: applicati direttamente sulle aree interessate dalla dermatite.
  • Immunomodulatori topici: possono essere utilizzati come alternativa ai cortisonici, specialmente nelle terapie a lungo termine e sulle aree del corpo per le quali i corticosteroidi topici sono meno indicati.
  • Fototerapia: in alcune forme di dermatite che interessano vaste superfici della pelle, la fototerapia può essere una valida opzione di trattamento.
  • Antistaminici orali: utilizzati per controllare il prurito, aiutano a interrompere il circolo vizioso del grattamento, prevenendo ulteriori irritazioni e possibili infezioni cutanee.. 

Nella dermatite atopica moderata-grave sono indicati immunosoppressori sistemici (ciclosporina), con un sollievo rapido su prurito e infiammazione. La ciclosporina si assume in genere per cicli relativamente brevi di terapia, per il potenziale rischio di eventi avversi da un suo utilizzo nel lungo periodo. In caso di recidiva dopo la terapia con ciclosporina, o se questa è controindicata, sono autorizzati farmaci biologici (anticorpi monoclonali) che inibiscono in modo mirato il legame dell’interleuchina (IL)-4 e IL-13 con i loro recettori, impedendo così l’azione delle molecole che provocano l’infiammazione di tipo 2 e il prurito nella dermatite atopica. Sono inoltre autorizzati nella terapia della dermatite atopica moderata-grave diversi farmaci per uso orale (JAK inibitori) anch’essi con spiccata efficacia e rapidità d’azione sul prurito, da assumere sotto il controllo del dermatologo.

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Dottor Mario Borroni
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