La pericardite: un dolore al petto da non confondere con l’infarto

Il pericardio è una sottile membrana che riveste e protegge il cuore: è formato da due strati, al cui interno è presente un liquido, che aumenta in caso di infiammazione e, in alcuni casi, arriva a comprimere il cuore. Ma quali sono le cause di questa infiammazione, nota come pericardite?

Ne parla la dottoressa Gabriella Comerio, cardiologa in Humanitas Medical Care.

I sintomi e le cause della pericardite

Il sintomo comune della pericardite acuta è il dolore toracico persistente, da non confondere con quello dell’infarto, che tende a modificarsi, per esempio, con la respirazione profonda o con cambiamenti di posizione e peggiora quando si è sdraiati.  

Nella maggior parte dei casi, la pericardite è dovuta a un’infezione virale, batterica o micotica e in alcuni casi potrebbe avere origine da patologie correlate (ad esempio dopo un infarto). La pericardite, inoltre, può insorgere in seguito a interventi di cardio-chirurgia

In casi meno diffusi, la pericardite potrebbe essere causata o essere in conseguenza di:  

  • malattie autoimmuni (come il Lupus LES o l’Artrite Reumatoide);
  • insufficienza renale;
  • tumori;
  • radioterapia;

Individuare e diagnosticare quindi la causa alla base della pericardite è fondamentale per una corretta e adeguata scelta del trattamento.

Le conseguenze della pericardite sul cuore

Quando la pericardite è acuta e l’infiammazione provoca un accumulo importante di liquido tra le membrane del pericardio il cuore viene compresso e potrebbe non riuscire più pompare sangue in modo corretto, causando una sorta di scompenso cardiaco: è il caso del tamponamento cardiaco, un’urgenza medica su cui si deve intervenire in modo tempestivo.

La pericardite –  conclude la dottoressa – potrebbe ripresentarsi e, sebbene raramente vada incontro a cronicizzazione, è importante che chi ne ha sofferto monitori la sua salute costantemente affidandosi a uno specialista”.

Si può prevenire?

“Definendo come prevenzione l’insieme di interventi finalizzati a ridurre la probabilità di un evento avverso, in senso stretto non si può prevenire la pericardite” mette in guardia la dottoressa, precisando “tuttavia che considerando la patologia di base o eventuali interventi chirurgici, si può evitare o ridurre l’entità dei sintomi eseguendo precocemente e preventivamente esami strumentali, solitamente consigliati dal medico (ECG ed Ecocardiogramma) e approntare un trattamento antinfiammatorio precoce”.

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