Depressione post parto anche per i papà stressati

Un recente studio neozelandese ha evidenziato che gli uomini stressati o non in buone condizioni di salute mentale sarebbero esposti al rischio di cadere in depressione prima e dopo la nascita dei figli.

Esisterebbe, quindi, una evidente connessione tra questo disturbo e lo stress avvertito durante la gestazione della partner e l’aver già sofferto in passato di depressione.

A parlarci di questa problematica è il dottor Paolo Amami, neuropsicologo e psicoterapeuta di Humanitas.

La depressione perinatale riguarda solo le neomamme?

La depressione perinatale (durante la gravidanza e, in genere, fra la sesta e la dodicesima settimana dopo il parto), che si manifesta con sensazione di inadeguatezza verso la maternità, tristezza, irritabilità ecc., è un disturbo a cui possono andare incontro le neomamme, ma anche i neo papà non ne sono immuni, anche se in misura inferiore. “Infatti – afferma lo specialista –l’incidenza documentata da lavori di ricerca varia dal 13% al 18% fra le donne e dal 3% al 12% fra gli uomini”.

 Perché la depressione perinatale dei maschi è stata oggetto di studio solo negli ultimi anni?

“In passato l’attenzione sui disturbi dell’umore in gravidanza o nel periodo successivo al parto era riservata solo alla donna, anche per via del modello culturale vigente che vedeva quest’ultima come il soggetto esclusivo dedito alla cura del figlio e la figura paterna impegnata tendenzialmente nel supporto materiale”, spiega il dottore. E prosegue: “Oggi viene riconosciuto un ruolo maggiore al papà nello sviluppo relazionale ed emotivo dei figli e, pertanto, si è cominciato a guardare anche al tono dell’umore dell’uomo, perché si è visto che la depressione può influire negativamente sul rapporto con il bambino”. 

Come si può prevenire la depressione post parto nei neo papà?

È importante che si prenda coscienza del problema perché “i futuri padri potrebbero non associare determinati sintomi a un evento, quale la nascita di un bambino, che in genere porta unicamente a emozioni positive”, sostiene l’esperto.

Inoltre, il personale sanitario dovrebbe prestare maggiore attenzione ai soggetti più a rischio.

“Infine – conclude il dottor Amami – poiché lo stress avvertito durante la gravidanza o l’assenza di una rete di supporto familiare o relazionale possono esporre i papà a una maggiore probabilità di soffrire di depressione, potrebbe essere utile coinvolgerli nei corsi preparto per renderli maggiormente consapevoli e preparati anche di questa evenienza”.

I numeri di Humanitas
  • 12.000.000 Visite
  • 1.000.000 pazienti
  • 7.300 professionisti
  • 190.000 ricoveri
  • 12.000 medici