Chirurgia pancreatica

Chirurgia pancreatica

Il tumore al pancreas è – ancor oggi – una delle patologie oncologiche con la prognosi più negativa. Nella realtà non si tratta di un problema unico, ma ne esistono forme differenti (benigne e maligne) che sono diversamente curabili.

Fino a poco tempo fa, nella maggior parte dei casi le patologie di forma maligna venivano diagnosticate quando oramai non vi erano più possibilità di cura. Grazie ai mezzi di diagnosi più avanzati, oggi il tumore viene riconosciuto sempre più precocemente, quando è ancora di contenute dimensioni  e pertanto tecnicamente asportabile. Tuttavia, le operazioni al pancreas sono molto complesse e per questo è fondamentale che vengano eseguite in centri ad alta specializzazione.

Si tratta di interventi che possono durare anche fino a sette ore. Sono estremamente difficili perché il pancreas è posizionato in profondità nell’addome, a stretto contatto con l’intestino, lo stomaco, l’intestino, la milza e alcune importantissime strutture vascolari. Si tratta altresì di un organo particolarmente fragile, che produce sostanze corrosive a danno degli altri tessuti. Il rischio di complicanze è quindi molto elevato e collegato non solamente alla patologia, ma anche alla tecnica chirurgica in sé. Per tale motivo è importante che l’operazione sia eseguita da équipe che hanno acquisito una grande competenza specifica. Nei centri più specializzati – difatti – il numero di interventi può arrivare anche sino a cento all’anno.

Altrettanto fondamentale è anche una forte sinergia con specialisti di altre discipline. Nel trattare tumori localizzati in una posizione così delicata dell’organismo, l’équipe lavora a stretto contatto con oncologi, anestesisti, radiologi, endoscopisti, gastroenterologi e anatomopatologi unitamente ai quali viene costruito un percorso diagnostico e terapeutico soggettivizzato per il paziente, con l’ausilio delle tecnologie più avanzate. Per la diagnosi, ad esempio, la Sezione si avvale dell’ecoendoscopia, un metodo che per il soggetto è simile a una normale gastroscopia ma che invece consente di introdurre nello stomaco una sonda ecografica tramite la quale si riescono studiare gli organi interessati con maggiore precisione. L’imaging avanzato e l’accurata analisi del caso da parte dell’équipe di medici, consente di individuare gli individui per cui l’intervento è più indicato.

Il miglioramento delle tecniche operatorie ha portato all’abbreviazione del decorso post-operatorio e a estendere ad oltre gli 80 anni l’età dei pazienti che possono essere sottoposti all’intervento.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate sono da intendersi come indicazioni generiche e non sostituiscono in alcuna maniera il parere dello specialista.