Miomectomia
Si tratta della rimozione dei fibromi uterini per via laparoscopica. Ha avuto il suo apice di sviluppo negli anni novanta, anche se è ancora molto diffusa la miomectomia per via laparotomica.
Alla base della scelta chirurgica di eseguire, ancor oggi, tale pratica vi sono l’esperienza del chirurgo ginecologo e la qualità della sutura (anche se è dimostrato che la sutura laparoscopica ha le stesse caratteristiche di quella eseguita con laparotomia). La sutura con il robot riduce altresì il tempo totale dell’intervento e il sanguinamento del muscolo uterino.
Il fibroma uterino, sotto indicazione chirurgica, viene asportato a mezzo di tecnica laparoscopica o, in casi selezionati, con la chirurgia robotica. L’intervento chirurgico è definito “miomectomia” e prevede – tramite accesso laparoscopico con 4 vie di ingresso – che il mioma sia enucleato per essere poi asportato. La chirurgia laparoscopica, oltre a non lasciare cicatrici sull’addome, sembrerebbe ridurre la possibilità di aderenze (fattore molto importante soprattutto in età fertile nella donna che cerca di avere figli). La degenza media è di 2 giorni.