Resezione del colon-retto
Le resezioni del colon prevedono l’eliminazione di un segmento più o meno lungo di intestino, in base sede della lesione e della sua natura (diverticoli, tumore benigno, tumore maligno, malattia infiammatoria localizzata o diffusa). Tuttavia, i limiti della resezione in genere sono costanti, in quanto definiti dalla vascolarizzazione del colon stesso: legando le arterie e le vene tributarie del tratto di colon affetto dalla patologia, è necessario asportare tutto il segmento che rimane privo dell’apporto di sangue. Inoltre, le sezioni del colon effettuate per neoplasie devono essere eseguite a debita distanza, lasciando un margine adeguato di tessuto sano e rimuovere contestualmente le linfoghiandole che drenano la linfa del settore interessato.
Dopo l’asportazione del segmento di colon sede della lesione, la continuità del tubo digerente viene ristabilita suturando i due capi sezionati. Nella cura delle patologie che interessano il colon-retto, una strategia chirurgica sempre più diffusa è quella dell’approccio mini-invasivo. Oggi, infatti, l’intervento di resezione di una porzione di colon può essere eseguito in laparoscopia con la stessa efficacia e sicurezza della tecnica ad addome aperto.
La procedura mini-invasiva, anche se complessa, è da considerarsi ormai una pratica standard e viene comunemente utilizzata nei centri di riferimento che hanno acquisito una particolare esperienza in tale campo. Attualmente è possibile affermare che con l’intervento in laparoscopia si ottengono gli stessi risultati in termini di radicalità oncologica per il trattamento specifico dei tumori colo-rettali, con vantaggi per il paziente soprattutto in termini di decorso postoperatorio. E’ infatti dimostrata una più rapida ripresa delle funzioni intestinali e dell’alimentazione, il che si traduce in un maggior comfort per il paziente e nella riduzione dei tempi per il ritorno alle proprie abitudini una volta dimessi.
Disclaimer
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