La rieducazione vestibolare è una terapia funzionale attuata in caso di disturbi dell’equilibrio.
I capogiri, le vertigini, il senso di disequilibrio causano nel paziente un forte senso di inabilità e di insicurezza riducendo, a volte in modo significativo, l’autonomia e la qualità della vita.
Attraverso un programma di esercizi specifici, essa cerca di adattare le funzioni alterate alla nuova situazione determinata dalla malattia.
Perché è utile la rieducazione vestibolare?
La riabilitazione vestibolare è utile in caso di disturbi dell’equilibrio causati da malattie dell’orecchio interno (malattia di Meniere, vertigine parossistica posizionale, neurinoma dell’acustico, neurite vestibolare, labirintite), da problematiche della colonna vertebrale e del sistema muscolo-scheletrico (cervicalgia, disfunzioni temporo-mandibolari, alterazioni posturali e muscolari), da disturbi della vista e da mal di testa.
A queste patologie si associano, in percentuale molto minore, disturbi della circolazione cerebrale e patologie neurologiche specifiche.
In che cosa consiste la rieducazione vestibolare?
Il trattamento riabilitativo, che utilizza strategie adattive, sostitutive e di abitudine, comprende una serie di esercizi di riequilibrio e di movimento corporeo, mirati al caso specifico, finalizzati a migliorare il controllo della postura e ad attenuare il sintomo di instabilità o di vertigini.
L’obiettivo della riabilitazione vestibolare non è, infatti, la guarigione da una patologia, ma il ripristino delle funzioni alterate.
Durante le sedute è richiesta una collaborazione attiva e consapevole del paziente poiché coinvolge meccanismi cerebrali di apprendimento, memorizzazione e riprogrammazione di funzioni complesse.
Esistono alternative terapeutiche?
Il trattamento delle vertigini e dei disturbi dell’equilibrio può essere farmacologico – ma in molti casi non risulta sufficiente – e, raramente, chirurgico.
Il trattamento riabilitativo è, invece, quello che permette la cura e la guarigione della maggior parte delle sindromi vertiginose.
È un trattamento rischioso?
Non ci sono rischi a questo trattamento, però è indispensabile predisporre controlli audiometrici e vestibolari periodici al fine di monitorare eventuali effetti negativi e l’evoluzione clinica della patologia, per provvedere tempestivamente a correzioni terapeutiche.
Disclaimer
Le informazioni riportate sono da intendersi come indicazioni generiche e non sostituiscono in alcuna maniera il parere dello specialista.