Social Freezing (Crioconservazione degli ovociti a scopo precauzionale)

Social Freezing (Crioconservazione degli ovociti a scopo precauzionale)

La crioconservazione degli ovociti a scopo precauzionale (detta anche “social freezing”) può essere definita come una terapia dell’infertilità futura. Si tratta dell’applicazione delle tradizionali tecniche di crioconservazione dei gameti femminili (ovociti), ormai affermate e sicure, per accedere successivamente alle procedure di procreazione assistita nel caso in cui non si riesca a concepire spontaneamente. È adatta alle donneche per motivi personali vogliono preservare la fertilità e ricercare una gravidanza più avanti nel tempo, quando potrebbero verificarsi difficoltà di concepimento a causa della fertilità. Inoltre, si propone di preservare la fertilità alle donne che devono sottoporsi a chemioterapia per un tumore o radioterapia della pelvi, o a cure e interventi demolitivi sugli annessi che incideranno irreversibilmente sulla capacità riproduttiva. Infine, è adatta anche in caso di familiarità per quanto riguarda la menopausa precoce.

Che cos’è il “social freezing”?

Il trattamento si articola in vari passaggi:

  • colloquio in un centro specializzato per l’infertilità di coppia
  • procreazione medicalmente assistita (PMA)
  • valutazione della riserva ovarica mediante dosaggio ormonale (AMH, FSH, 17 beta estradiolo durante il ciclo mestruale)
  • ecografia trans vaginale con conteggio dei follicoli antrali e misurazione della volumetria ovarica.

Inoltre, sono previsti esami diagnostici e infettivologici, induzione della multiovulazione, monitoraggio ecografico e ormonale dell’ovulazione, prelievo degli ovociti, congelamento in azoto liquido (-196° C) e conservazione degli stessi.

Chi può sottoporsi a social freezing?

La possibilità di gravidanza futura utilizzando gli ovociti crioconservati dipende dal numero e dalla qualità degli ovociti recuperati. Di solito questi fattori dipendono dall’età e dalla riserva ovarica della paziente al momento della raccolta.

Patologie come il diabete o l’ipertensione arteriosa non escludono la possibilità di sottoporsi alle tecniche di procreazione assistita, ma vanno tenuti sotto controllo.

Come si svolge la crioconservazione?

La crioconservazione è la fase finale di una procedura articolata che, eseguita generalmente in regime ambulatoriale, si conclude con il prelievo degli ovociti in regime di ricovero in Day Surgerye comprende:

  • esami diagnosticipreliminari tra cui il dosaggio ormonale per la valutazione della riserva ovarica ed ecografia transvaginale durante le mestruazioni con la misurazione della volumetria ovarica e il conteggio dei follicoli antrali.
  • induzione e monitoraggio dell’ovulazione.
  • alla paziente viene somministrato un trattamento ormonalemediante iniezioni sottocutanee, che consente la contemporanea maturazione di più follicoli. Si eseguono ecografie transvaginali seriali per valutare la grandezza e la quantità dei follicoli e i dosaggi ormonali di estradiolo plasmatico e progesterone.
  • prelievodegli ovociti per via transvaginale, sotto guida ecografica e in analgesia o sedazione profonda.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del social freezing?

Il social freezing consente di mantenere la possibilità di concepire in un tempo successivo utilizzando i propri gameti crioconservati. Al momento, numerosi studi scientifici stanno valutando migliaia di casi e hanno accertato l’assoluta sicurezza della procedura e dei risultati, anche dopo molto tempo.

Per contro, la terapia prevede che la donna si sottoponga a un trattamento ormonale in grado di stimolare l’ovulazione con minimi effetti collaterali fino al rischio di sindrome da iperstimolazione ovarica.

Il “social freezing” è una terapia dolorosa e/o pericolosa?

Tutti i trattamenti, dal prelievo al trasferimento degli embrioni in utero, ottenuti dalla fertilizzazione degli ovociti sono, normalmente, indolori. Il prelievo avviene in analgesia o sedazione con complicazioni minime. Anche il rischio di anestesia è limitato dalla presenza di un team di anestesisti competenti e si attesta sotto lo 0,24%.

La fase della stimolazione ovarica comporta gli effetti legati all’assunzione degli ormoni sintetici che vanno da una leggera ritenzione idrica a un leggero dolore in sede annessiale. La sindrome da iperstimolazione ovarica è una condizione che si verifica di rado e consiste nell’aumento delle dimensioni delle ovaie in relazione ai vari gradi di stimolazione ovarica; può causare il rigonfiamento dell’addome e l’alterazione di alcuni parametri emato-chimici che, nei casi più gravi, portano al ricovero ospedaliero (<1 %), ma è più frequente nelle donne che, dopo stimolazione con risposta eccessiva e successivo trasferimento embrionario, riescono a restare incinta. Oggi si applicano dei protocolli di stimolo mirati a ridurre al minimo tale probabilità.

Inoltre, la recente introduzione di apposite penne per l’autosomministrazione delle gonadotropine ha reso più semplice il trattamento e aumentato la compliance della paziente.

Follow-up

Il prelievo dura mediamente 15 minuti. La paziente viene tenuta in osservazione e dimessa dopo poche ore. Una volta dimessa la paziente viene affidata ad un accompagnatore (familiare) e le viene consigliato di restare a riposo almeno sino al mattino successivo.

Norme di preparazione

Il pomeriggio prima del ricovero per il prelievo ovocitario la paziente deve eseguire una peretta evacuativa, una lavanda vaginale monouso con iodopovidone e assumere due compresse di carbone vegetale.

La sera precedente il ricovero deve rispettare un’alimentazione leggera (minestra e frutta cotta), eseguire una lavanda vaginale monouso con iodopovidone, inserire 1 ovulo di Cloramfenicolo (500mg) o Clindamicina (100mg) nella vagina e stare a digiuno completo (anche da acqua) a partire dalla mezzanotte.

Il mattino del ricovero, prima dell’ingresso in ospedale, deve effettuare una lavanda vaginale monouso con iodopovidone.

È importante rispettare le indicazioni raccomandate e attendere con tranquillità l’esame.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate sono da intendersi come indicazioni generiche e non sostituiscono in alcuna maniera il parere dello specialista.