Sale

Che cos'è il sale?

Il sale è uno dei condimenti più conosciuti e utilizzati nelle cucine di tutto il mondo. Due sono le tipologie di sale più diffuse:

    sale marino: ottenuto tramite l'evaporazione dall'acqua del mare in appositi stabilimenti chiamati saline ed in seguito opportunamente raffinato per eliminarne le impurità;

    salgemma o sale di rocca: ottenuto mediante estrazione dalla roccia, ovvero dalle miniere di sale, questa tipologia di sale solitamente non necessita di raffinatura perché già privo di impurità.

Dal punto di vista culinario, questi due tipi di sale non si differenziano molto e sono pressoché sovrapponibili. La differenza sta nella presenza di iodio, elemento chimico che nell'organismo umano favorisce il funzionamento del metabolismo e della tiroide: mentre infatti il sale marino risulta essere impoverito di iodio, poichè perde gran parte di questo elemento chimico durante il processo di raffinatura atto all'eliminazione delle impurità (processo durante il quale viene perduto anche gran parte dello iodio), il salgemma è invece cloruro di sodio allo stato puro, e non necessita di raffinazione, motivo per il quale è molto più ricco di iodio rispetto al primo. Il sale iodato, anch'esso molto diffuso, è un tipo di sale marino che viene prima raffinato e poi addizionato di iodio.

Quali sono le proprietà nutrizionali del sale?

100 grammi di sale sviluppano zero calorie e contengono approssimativamente:

    0,20 g di acqua

    24 mg di calcio

    0,33 mg di ferro

    1 mg di magnesio

    8 mg di potassio

    38758 mg di sodio

    0,1 mg di zinco

Quando non è consigliato mangiare il sale?

Poiché il consumo di sale può comportare la predisposizione a sviluppare patologie come pressione alta e osteoporosi (oltre che comportare indirettamente una varietá di altri disturbi), se ne sconsiglia l'assunzione a soggetti che soffrono di queste patologie o che hanno familiarità con queste stesse patologie. In generale, comunque, è bene non superare i 4 grammi di sale al giorno (attualmente si stima che il consumo di sale in Italia sia più che doppio rispetto alla quantità raccomandata dai medici), facendo attenzione soprattutto alla quantità di sale che viene aggiunto ai cibi per renderli più saporiti, considerato che gli alimenti contengono già naturalmente una certa quantità di sodio.

Reperibilità del sale

Il sale marino e il salgemma sono acquistabili tutto l'anno e sono entrambi di semplice reperibilità.

Possibili benefici e controindicazioni

Il sale, grazie al suo contenuto di sodio, è un elemento di grande importanza nell'alimentazione umana: non bisogna però esagerare con le quantità (per un soggetto adadulto l'assunzione di sale non dovrebbe superare i 4-5 grammi al giorno).

Diversi sono i benefici che il sodio apporta al nostro organismo quando assunto nelle giuste quantità: favorisce l'equilibrio dei liquidi all'interno dell'organismo; insieme al potassio contribuisce alla trasmissione degli impulsi elettrici nel cervello; svolge funzione battericida (se i batteri si trovano in un ambiente ricco di sale, cedono liquidi all'esterno e muoiono disidratati, motivo per il quale il sale viene usato come conservante nei cibi).

Il sale marino iodato favorisce inoltre il funzionamento della tiroide.

Il sale assunto in quantità eccessive può avere diverse controindicazioni: può aumentare la pressione sanguigna e, di conseguenza, il rischio di sviluppare ipertensione (secondo un meccanismo dose-dipendente: tanto più sale si consuma, tanto maggiore è il rischio); può comportare ritenzione di liquidi all'interno dell'organismo (il sodio in eccesso che questo non riesce a eliminare continua a circolare nei vasi sanguigni, richiamando acqua e aumentando quindi la ritenzione di liquidi); può aumentare il rischio di carie e osteoporosi (poiché il sodio stimola il rilascio di calcio dai denti e dalle ossa); può determinare ipertensione oculare e disturbi della visione (secondo lo stesso meccanismo che porta all'aumento della pressione sanguigna); può far male allo stomaco (perché il sodio può alterare i meccanismi di protezione dello stomaco, danneggiandone le mucose); può danneggiare i reni, ovvero gli organi deputati all'eliminazione del sodio (se si assumono quantità eccessive di questo minerale si costringono i reni a un sovraccarico di lavoro al fine di eliminare il sodio in eccesso); può aumentare il rischio di incorrere nell'ipertensione gravidica (pressione alta in gravidanza), condizione che può a sua volta comportare complicazioni di vario tipo durante la gestazione.

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un'alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

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