Antitiroidei


Sono utilizzati per inibire l'attività della tiroide in caso di iperdiroidismo.

Di questa famiglia fanno parte i sieri antitiroidei – ormai in via di abbandono – ed i farmaci riservati quasi esclusivamente al trattamento dei pazienti che saranno sottoposti ad asportazione della tiroide, ad esempio la diiodotirosina. Più utilizzate risultano invece le tionamidi, come il metimazolo.

L'uso dei sieri antitiroidei sta perdendo riscontro nell’utilizzo pratico poiché, secondo alcuni esperti, essi eserciterebbero un semplice effetto placebo. La diiodotirosina inibisce invece il passaggio in circolo degli ormoni tiroidei. Le tionamidi, infine, riducono la sintesi di questi ormoni, ostacolando la trasformazione dello ioduro in iodio libero (cioè il passaggio dalla forma di iodio in circolo nell'organismo a quella che può essere utilizzata per la loro produzione).

 

Come si assumono gli antitiroidei?

Devono essere somministrati sotto rigido controllo medico, ed è opportuno ricordare che per trovare le dosi adatte a ripristinare e/o mantenere l'equilibrio degli ormoni tiroidei a livello ematico può essere necessario diverso tempo.

 

Circa le tionamidi, i possibili approcci alle relative problematiche sono essenzialmente due:

assumere una massiccia dose di farmaco fino a che i livelli ormonali non si saranno stabilizzati per poi pian piano ridurla in modo da mantenere in circolo le quantità di ormoni tiroidei sufficienti per garantire il buon funzionamento dell'organismo

assumere una dose moderatamente elevata di farmaco, tale da annullare la produzione di ormoni da parte della ghiandola e – in contemporanea –  anche una dose di ormoni tiroidei tale da far fronte alle esigenze dell'organismo.

I primi effetti della terapia diventano generalmente evidenti dopo 10-14 giorni di trattamento, ma per stabilizzare il livello ormonale possono essere necessarie dalle 4 alle 8 settimane.

 

Controindicazioni

In genere i farmaci antitiroidei non hanno effetti collaterali. Non è però da escludere a priori che ci si possa relazionare con:

  • leggeri fastidi di stomaco
  • mal di testa
  • sfoghi cutanei
  • prurito
  • dolori articolari

Solo in casi più rari tali farmaci inibiscono la produzione degli elementi del sangue, inclusi i globuli bianchi necessari per combattere le infezioni e le piastrine utili per la coagulazione. Per tale motivo è opportuno avvisare il medico in caso di mal di gola, rash, febbre, ulcere nel cavo orale, emorragie o lividi inspiegabili o qualsiasi segno di infezione associati all'assunzione di antitiroidei.

È inoltre raccomandabile avvisare il medico in caso di gravidanza e se si stanno utilizzando degli altri farmaci.

I principali antitiroidei sono:

  • Metimazolo
  • Propiltiouracile
  • Iodio 131
  • Ioduri
  • Ipodato

 

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