Atenololo1


Che cos’è l’Atenololo?

L'Atenololo è un farmaco beta-bloccante. Poiché ha una spiccata selettività nei confronti dei recettori β1-adrenergici, viene definito anche "bloccante beta-adrenergico". L’Atenololo esplica numerosi effetti:

  • inibisce, a bassi dosaggi, i recettori beta-1 del sistema adrenergico presenti nel cuore, inducendo un effetto inotropo e cronotropo negativo. Il farmaco riduce cioè la forza e la frequenza di contrazione del muscolo cardiaco, riducendo il lavoro, ossia lo sforzo, che il cuore deve compiere per pompare il sangue arterioso in periferia

  • aumenta il tempo di riempimento del cuore, ossia la fase di diastole del ciclo cardiaco, migliorando la vascolarizzazione coronarica del cuore. Ciò comporta un miglioramento del dolore nei pazienti affetti da angina pectoris
  • ha un effetto antipertensivo, secondo un meccanismo non ancora del tutto chiarito

L’Atenololo è classificato come farmaco cardioselettivo (ovvero agisce principalmente sul cuore più che su altri tessuti), non possiede attività intrinseca simpaticomimetica e non possiede proprietà stabilizzanti di membrana.

 

A cosa serve l'Atenololo?

L'Atenololo viene utilizzato nel trattamento di diversi disturbi, quali:

  • ipertensione arteriosa, anche di origine renale. In tal caso l’effetto terapeutico può manifestarsi dopo 1-2 settimane di trattamento

  • angina pectoris
  • aritmie

Viene anche somministrato nel trattamento precoce dell'infarto acuto del miocardio, allo scopo di ridurre il lavoro cardiaco e migliorare la circolazione coronarica e la perfusione del cuore.

 

Come si assume l'Atenololo?

L'Atenololo può essere assunto attraverso diverse formulazioni:

  • sotto forma di compresse da assumere per via orale

  • sotto forma di soluzioni per iniezioni

 

Quali sono gli effetti collaterali dell'Atenololo?

Gli effetti collaterali riconducibili all'utilizzo dell'Atenololo possono variare in base alla sensibilità del soggetto, al dosaggio prescritto e alla durata della terapia. Sono stati descritti effetti avversi riconducibili a diversi organi e apparati. Tra i più comuni sono stati rilevati:

  • disturbi cardiovascolari: bradicardia, ipotensione ortostatica, sincope, peggioramento di preesistenti problematiche relative alla circolazione periferica, peggioramento di precedenti problematiche a carico del sistema cardio-circolatorio

  • disturbi gastrointestinali: nausea, diarrea, costipazione, dispepsia, secchezza delle fauci
  • disturbi epato-biliari
  • disturbi del sistema nervoso: insonnia, vertigini, letargia, confusione mentale, depressione, cefalea, allucinazioni
  • disturbi a carico del sangue (rari): trombocitopenia, porpora, granulocitopenia

L’insorgenza di effetti gravi, che possono compromettere ulteriormente lo stato di salute o la qualità generale di vita del paziente, possono rendere necessaria l’interruzione del trattamento con l’Atenololo.

 

Quali sono le controindicazioni all'uso dell’Atenololo?

Particolare attenzione deve essere posta nel somministrare l'Atenololo a soggetti con asma e broncospasmo, poichè l’Atenololo può, in alcuni casi, determinare un aumento della resistenza delle vie respiratorie. In tali casi la terapia con l’Atenololo potrebbe essere interrotta e si potrebbe rendere necessaria anche una terapia con broncodilatatori.

Meritevoli di particolare attenzione sono anche i soggetti con diabete mellito, in quanto l’Atenololo può accentuare l’ipoglicemia. Inoltre, poiché comporta riduzione della frequenza cardiaca, il farmaco potrebbe nascondere i sintomi premonitori di una crisi ipoglicemica, come l’aumento della frequenza cardiaca.

 

Avvertenze

Si sono riscontrati livelli ematici dell’Atenololo nel cordone ombelicale di donne gravide in trattamento: ciò dimostra che il farmaco attraversa la barriera placentare. Sebbene gli studi di farmaco-tossicologia non abbiano evidenziato effetti teratogeni attribuibili all'Atenololo, prima di iniziare il trattamento con il farmaco, è necessaria un'attenta valutazione da parte del medico circa il rapporto tra potenziali benefici per la madre e potenziali rischi per il nascituro.

Poiché l’Atenololo si accumula nel latte materno in concentrazioni pari a tre volte le concentrazioni ematiche medie e la sua assunzione può indurre bradicardia nel neonato allattato, il rischio di effetti collaterali in caso di allattamento al seno non deve essere trascurato.

Non esistono controindicazioni specifiche alla guida di veicoli o di macchinari potenzialmente pericolosi per pazienti che assumono l’Atenololo. In alcuni pazienti, tuttavia, possono comparire alcuni sintomi che potrebbero compromettere lo stato di vigilanza e di attenzione del paziente, rendendo sconsigliabili le suddette attività.  

 

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