Eplerenone3


L'eplerenone può essere utilizzato da solo o in combinazione con altri farmaci per trattare la pressione alta. Inoltre, esso viene utilizzato per migliorare la sopravvivenza dei pazienti infartuati con scompenso cardiaco congestizio o disfunzione ventricolare sinistra sistolica.

 

Che cos'è l'eplerenone?

L'eplerenone è un farmaco che agisce bloccando l'azione dell'aldosterone, riducendo le quantità di sodio e di acqua trattenute dall'organismo e aiutando così a ridurre la pressione sanguigna e, di conseguenza il rischio di ictus, infarto e di problemi renali.

 

Come si assume l'eplerenone?

In genere l'eplerenone viene somministrato per via orale sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali dell'eplerenone

L'eplerenone può ridurre la capacità di contrastare le infezioni e il numero di piastrine nel sangue. Inoltre può aumentare la sensibilità della pelle al sole.

 Fra gli altri suoi possibili effetti collaterali sono compresi:

  • capogiri,
  • stanchezza.

È bene consultare subito il medico in caso di:

  • rash cutanei,
  • orticaria,
  • prurito,
  • difficoltà respiratorie,
  • senso di oppressione al petto,
  • gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua,
  • perdite vaginali di sangue,
  • dolori al petto,
  • negli uomini, aumento o dolore alle mammelle,
  • battito cardiaco accelerato o irregolare,
  • diarrea o capogiri gravi o persistenti
  • gonfiore di gambe, caviglie o piedi,
  • vomito.

 

 Avvertenze

L'eplerenone può interferire con le capacità di guidare veicoli o manovrare macchinari pericolosi; questo effetto  può risultare aggravato dall’assunzione di alcol o altri medicinali.

Durante il trattamento non bisogna consumare sostituti del sale o integratori di potassio senza aver consultato il medico. Inoltre è importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a qualsiasi altro farmaco o alimento;
  • dell’assunzione di altri medicinali, fitoterapici ed integratori, in particolare altri diuretici, ACE inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II, integratori a base di potassio, antifungini azolici, macrolidi (antibiotici), nefazodone, inibitori della proteasi, verapamil, FANS e litio;
  • se si soffre (o si è sofferto) di gravi problemi renali, alti livelli di potassio nel sangue, diabete di tipo 2 o proteine nelle urine;
  • in caso di gravidanza o allattamento al seno.

È, infine, importante avvisare medici, chirurghi e dentisti dell'assunzione di eplerenone e non interrompere il trattamento senza l'approvazione del medico, ricordando che per fare effetto il farmaco può richiedere anche quattro settimane.

 

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