Ginkgo biloba

Che cos’è il Ginkgo biloba?

Il Ginkgo biloba è una pianta da cui si estraggono sostanze dalle proprietà antiossidanti. In particolare:

  • l'estratto di foglie sembra avere un effetto positivo sulla circolazione sanguigna a livello cerebrale. Assicurando un migliore apporto di nutrienti e ossigeno attraverso il sangue, la sua assunzione sembra promuovere il buon funzionamento di cervello, occhi e orecchie. L’estratto di foglie, inoltre, migliora la circolazione a livello delle gambe e sembra inoltre che aiuti a contrastare le alterazioni cerebrali che portano ai problemi di memoria tipici dell'Alzheimer

  • L'estratto di semi, meno studiato, contiene invece sostanze che potrebbero aiutare a uccidere batteri e funghi patogeni

 

A cosa serve il Ginkgo biloba?

Poiché il Ginkgo biloba è una pianta da cui si estraggono sostanze dalle spiccate proprietà antiossidanti, esso è in grado di combattere i radicali liberi, coinvolti nell’insorgenza di una grande varietà di patologie.

Il Ginkgo biloba viene utilizzato per il trattamento di numerosi disturbi:

  • disturbi di memoria
  • condizioni associate, soprattutto durante la terza età, alla riduzione del flusso di sangue al cervello (come mal di testa, vertigini, acufeni, difficoltà di concentrazione e disturbi dell'umore)
  • disturbi della circolazione, come dolori alle gambe mentre si cammina (claudicatio)
  • sindrome di Raynaud
  • problemi cognitivi associati alla malattia di Lyme o alla depressione, disfunzioni sessuali, glaucoma, retinopatia diabetica e degenerazione maculare senile. In questi ultimi casi si utilizzano per lo più gli estratti di foglie secche

Sono stati eseguiti numerosi studi che hanno confermato la sicurezza e l’efficacia dei trattamenti con il Ginkgo biloba nel caso di disturbi quali:

  • ansia
  • demenza
  • problemi alla vista associati al diabete
  • glaucoma
  • dolori alle gambe mentre si cammina causati da problemi alla circolazione
  • sindrome premestruale
  • schizofrenia
  • discinesia
  • vertigini e capogiri

In generale il Ginkgo biloba risulta un ottimo farmaco per migliorare le performance mentali, mentre, nel caso degli altri usi proposti, le prove dell'efficacia fanno propendere per l'inutilità del trattamento o non sono sufficienti per trarre delle conclusioni plausibili.

 

Come si assume il Ginkgo biloba?

Il Ginkgo biloba si assume per via orale attraverso due possibili formulazioni:

  • estratto di foglie

  • estratto di semi (meno spesso)

Il dosaggio e la durata della somministrazione devono essere stabiliti dal medico sulla base del problema che si vuole trattare e possono variare da paziente a paziente.

 

Quali sono gli effetti collaterali del Ginkgo biloba?

Il Ginkgo biloba è un composto relativamente sicuro se il paziente si attiene alle dosi indicate dal medico.

E’ possibile in ogni caso, in alcuni pazienti, che la sua assunzione comporti l’insorgenza di lievi effetti avversi, come:

  • disturbi di stomaco
  • mal di testa
  • capogiri
  • costipazione
  • battito cardiaco forte
  • reazioni allergiche cutanee

In età pediatrica è considerato un rimedio sicuro se assunto per brevi periodi di tempo.

Nelle donne adulte può invece interferire con il concepimento.

E’ opportuno ricordare al paziente che l'estratto di semi di Ginkgo biloba deve essere assunto con maggiore cautela perché contiene una tossina che può scatenare effetti collaterali come convulsioni e perdita di coscienza.

 

Quali sono le controindicazioni all’uso del Ginkgo biloba?

Il Ginkgo biloba deve essere assunto esclusivamente sotto forma di estratti, dal momento che le parti intere della pianta possono contenere livelli pericolosi di sostanze tossiche che possono scatenare gravi reazioni allergiche.

Prima di iniziare il trattamento con Ginkgo biloba è opportuno informare il medico:

  • di eventuali allergie, incluse quelle ai farmaci
  • di altri medicinali, fitoterapici e integratori assunti, ricordando di menzionare efavirenz, talinololo, alprazolam, busipirone, fluoxetina e altri antidepressivi, ibuprofene, substrati del citocromo P450, antidiabetici, anticonvulsivanti, warfarin e anticoagulanti, trazodone, idroclorotiazide, nifedipina, omeprazolo, butanediolo, foglie di cedro, acido folico, gamma-idrossibutirrato, EDTA, gamma-butirrolattone, glutammina, uperzina A, idrazina solfato, L-carnitina, melatonina, rosmarino, salvia, assenzio, issopo, angelica, chiodo di garofano, aglio, zenzero, ginseng ed erba di San Giovanni
  • se si soffre (o si ha sofferto) di diabete, convulsioni, problemi di coagulazione
  • in caso di gravidanza o allattamento

È inoltre sempre opportuno informare chirurghi e dentisti dell'assunzione di Ginkgo biloba, poiché, interferendo con la coagulazione, può causare gravi emorragie. Prima di un intervento programmato il paziente deve pertanto interrompere l’assunzione del Ginkgo biloba per almeno due settimane.

 

Avvertenze

A scopo cautelativo, l’assunzione del Ginkgo biloba è sconsigliata in caso di gravidanza e allattamento. 

 

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