Vemurafenib


Il vemurafenib si usa nella cura di certe forme di tumore cutaneo.

 

Che cos'è il vemurafenib?

Il vemurafenib opera fermando l'attività di un enzima che se cambiato facilita lo sviluppo e la generazione delle cellule tumorali, nonché la propagazione di metastasi.

 

Come si prende il vemurafenib?

Il vemurafenib si prende per bocca, in forma di pastiglie da ingerire integre con dell'acqua.

 

Effetti collaterali del vemurafenib

Il vemurafenib può accrescere il pericolo di produrre certe tipologie di tumori della cute e accrescere la sensibilità della cute al sole.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

  •     diarrea
  •     costipazione
  •     capogiri
  •     secchezza cutanea
  •     caduta dei capelli
  •     dolore alla testa
  •     dolori articolari
  •     calo dell'appetito
  •     nausea
  •     cambiamenti del gusto
  •     ispessimento della cute
  •     stanchezza
  •     vomito
  •     debolezza

È basilare avvertire immediatamente il dottore in presenza di:

  •     rash
  •     orticaria
  •     problemi respiratori
  •     sensazione di oppressione al petto
  •     gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua
  •     raucedine inusuale
  •     bruciore, intorpidimento o pizzicori
  •     dolore, gonfiore o rossore degli occhi
  •     svenimenti
  •     battito cardiaco accelerato o irregolare
  •     febbre
  •     sensazione di avere la testa leggera
  •     vesciche in bocca
  •     dolori muscolari
  •     debolezza, dolori o crampi muscolari
  •     cute arrossata, gonfia, con vesciche o che si squama
  •     convulsioni
  •     capogiri o dolore alla testa forti o continui
  •     gonfiore di mani, piedi o caviglie
  •     disidratazione
  •     problemi renali
  •     pancreatite
  •     pizzicore, dolore, rossore o gonfiore dei palmi delle mani o delle piante dei piedi
  •     problemi alla vista

 

Controindicazioni e avvertenze

Il vemurafenib può non essere indicato in caso di certe irregolarità del battito cardiaco o di anomalie nei livelli di elettroliti nel sangue. Inoltre non dovrebbe essere preso assieme ad asenapina, citalopram o ogni altro farmaco che può accrescere il pericolo di prolungamento dell'intervallo QT.

Prima di prendere vemurafenib è basilare avvertire il dottore:

  •     di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale, a cibi o ad altre sostanze
  •     dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico quelli a base di caffeina
  •     se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi cardiaci, pressione elevata, diabete, svenimenti, problemi epatici o renali, cancro alla cute, problemi ai nervi o al sistema nervoso, disturbi agli occhi o alla vista, problemi al pancreas, bassi livelli di elettroliti nel sangue, vomito, diarrea, disidratazione, disturbi dell'alimentazione o problemi alla cute
  •     in presenza di esposizione cronica al sole
  •     se si è a dieta ferrea
  •     se si consuma caffeina
  •     nell'eventualità di casi in famiglia di prolungamento dell'intervallo QT o di morte repentina prima dei 59 anni causata da problemi cardiaci
  •     in presenza di gravidanza o di allattamento

Il vemurafenib può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può aggravarsi con il consumo di alcolici e di certi farmaci.

Le donne e gli uomini fertili devono usare efficienti metodi contraccettivi sia quando prendono il medicinale, che per almeno i 2 mesi dopo all'interruzione della cura.

È basilare avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell'assunzione di vemurafenib.

 

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