Disturbi alle mani in gravidanza

Durante la gravidanza e l’allattamento, i cambiamenti ormonali e un uso diverso delle mani possono portare allo sviluppo di particolari patologie, come la sindrome del tunnel carpale o la tendinite di De Quervain.

1. Sindrome del tunnel carpale

Si presenta durante il periodo della gravidanza con una sensazione di formicolio alle mani – soprattutto a carico delle prime tre dita: pollice, indice e medio- che compare generalmente nelle prime ore del mattino (causando anche dei risvegli notturni) e tende ad evolvere nel tempo in dolore vero e proprio associato a perdita di forza.

Da cosa è causata la sindrome del tunnel carpale?

Durante la gravidanza i cambiamenti ormonali possono portare ad una ritenzione idrica che può ingrossare la guaina dei tendini al polso andando così a schiacciare il nervo. Inoltre, il fisiologico aumento ponderale che avviene durante la gravidanza può contribuire a diminuire lo spazio nel canale carpale. 

Come può essere trattata la sindrome del tunnel carpale?

Generalmente, dopo il parto, con il calo ponderale fisiologico e un riequilibrarsi dei livelli ormonali, la sintomatologia regredisce.

Se i sintomi dovessero persistere anche a distanza di qualche mese dal parto o addirittura peggiorare, è necessario rivolgersi a uno specialista

Eseguendo una semplice elettromiografia, sarà possibile fare diagnosi, capire la gravità del quadro e iniziare la corretta terapia.

2. Tendinite di De Quervain

Le neo-mamme possono soffrire di tendiniti in quanto l’accudimento del bambino comporta il ripetersi di movimenti e di sforzi a carico di mani e polsi.

Cosa causa la tendinite di De Quervain?

All’interno del canale di De Quervain passano due tendini che servono ad aprire ed estendere il pollice, gli stessi che si usano quando si sollevano i neonati. Il ripetersi di questo movimento può infiammarli, provocano forte dolore a livello del polso con impossibilità ad aprire il pollice.

Come può essere trattata la tendinite di De Quervain?

È importante rivolgersi ad uno specialista se il dolore persiste per più di qualche giorno, per evitare che il quadro diventi cronico. 

Per la diagnosi è sufficiente una visita con lo specialista che nei casi più lievi può prescrivere un tutore da indossare solo la notte. Qualora non dovesse essere sufficiente o il dolore dovesse diventare cronico potrebbe rendersi necessaria una procedura chirurgica.

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