Gliomi ad alto grado di malignità

Gliomi ad alto grado di malignità

Che cosa sono i gliomi ad alto grado di malignità?

I gliomi ad alto grado di malignità sono tumori che si presentano nell’adulto o nell’anziano, sia con crisi epilettiche che con la crescita di deficit neurologici focali (problemi motori, di coordinamento) o cognitivi (problemi di memoria, concentrazione). All’esame neurologico la gran parte dei pazienti manifesta qualche mutamento che solitamente diminuisce o sparisce completamente dopo aver preso dei medicinali anti-edemigeni (cortisone o diuretici osmotici).

Il loro sviluppo è sia diffusivo (lungo fasci di fibre) sia proliferativo: i gliomi creano masse che prendono il contrasto e che frequentemente esercitano effetto massa sul cervello. L’effetto massa e l’edema spesso vengono monitorati dalla somministrazione di medicinali anti edemigeni, però un maggiore controllo vuole la terapia chirurgica.

Quali sono le cause dei gliomi ad alto grado di malignità?

La genesi dei gliomi maligni cerebrali viene attualmente fatta risalire alla propagazione di cellule staminali mutate (cancer stem cell), che sono l’elemento costitutivo proliferante della neoplasia, da cui nascono e si distinguono le altre cellule di cui è formato il tumore. Non si conoscono allo stato attuale le ragioni per cui si producono le glioma cancer stem cells.

Quali sono i sintomi dei gliomi ad alto grado di malignità?

Questi tumori si presentano nella gran parte delle situazioni con crisi epilettiche (circa il 60%), però possono manifestarsi anche deficit neurologici focali (difficoltà motorie, di coordinamento) o cognitivi (difficoltà di memoria, concentrazione). La comparsa delle crisi epilettiche necessita per il loro controllo l’assunzione di un medicinale anti epilettico.

Diagnosi

La diagnosi si fa mediante TC encefalo e più tipicamente tramite RM con contrasto (gadolinio); i tumori somigliano a delle masse che prendono il contrasto circondate da edema. Certe volte per distinguere questi gliomi da tumori intrinseci metastatici, nel pre operatorio alla persona viene fatto un TC total body con mezzo di contrasto o PET total body con FdG (glucosio), anche se la diagnosi di certezza si ricava solamente con l’analisi del pezzo istologico (diagnosi istologica).

 

Trattamenti

La cura è multimodale e include la combinazione di chirurgia, radioterapia e chemioterapia. Il fine del trattamento chirurgico è quello di eliminare la massa tumorale che prende contrasto in maniera massimale, di minimizzare l’effetto massa sul parenchima cerebrale attorno, ottimizzando i sintomi e riuscendo a ricavare diagnosi istologica e molecolare.

La resezione chirurgica si fa al fine di conservare l’integrità funzionale della persona, e frequentemente utilizza metodiche di immagine (neuronavigazione, Ecografia, TC o RM intraoperatopria, traccianti funzionali intraoperatori. 5ALA), e magari di metodiche di brain mapping. Spesso, principalmente nelle persone con pregressi deficit neurologici, si può avere un peggioramento dei sintomi nell’immediato post operatorio, con continuità di deficit in circa il 10% delle persone.

Nelle persone con tumori molto vascolarizzati, di grande volume o importante edema, si può vedere nel post operatorio la comparsa di sangue nella cavità chirurgica, che certe volte ha bisogno di un’eliminazione tramite una nuova azione chirurgica.

Istologicamente i tumori ad alto grado di malignità si suddividono in gliomi di terzo e di quarto grado.

I tumori di terzo grado vengono ulteriormente suddivisi in astrocitomi, oligodendrogliomi e misti (tumori con caratteristiche sia astrocitarie sia oligodendrogliali). I determinati molecolari solitamente eseguiti in queste forme sono la mutazione IDH1, la codelezione 1p19q, e l’MGMT. In questo gruppo di persone la diagnosi istologica e molecolare, combinata alla entità di resezione chirurgica (stabilita sulla base di una RM encefalo fatta nel post operatorio o a uno o due mesi dall’intervento), serve per la programmazione dei futuri trattamenti adiuvanti (radio e chemioterapia, radioterapia esclusiva, chemioterapia esclusiva).

Nei tumori a maggior grado (quarto grado) o glioblastomi si può anche sistemare in sede di intervento cialde impregnate di chemioterapico, facendo una chemioterapia intraoperatoria. I determinanti molecolari di grande interesse nei glioblastomi sono l’MGMT (principalmente) e la causa della mutazione EGFRvIII. La terapia successiva del glioblastoma necessita l’esecuzione nel post operatorio di chemioterapia e radioterapia combinata (terapia concomitante), seguita da chemioterapia adiuvante, a distanza di circa un mese dal termine della terapia concomitante, che si continua nei mesi seguenti sotto stretto controllo neuro-oncologico.

Nelle persone in cui una terapia chirurgica massimale non è fattibile per sede, estensione o caratteristiche generali della persona, si può fare una biopsia (ad ago o a cielo aperto) per avvalorare la diagnosi istologica e molecolare (MGMT), seguita da immediata terapia radiante e/o radioterapica, in base all’età e alle condizioni generali della persona, o del profilo molecolare (MGMT). Nel periodo post operatorio viene solitamente continuato il trattamento anti edemigeno (con cortisone, a dosi progressivamente diminuite) e anti-comiziale. Nelle persone che manifestano un diminuito stato generale e neurologico nel periodo pre-operatorio e che non migliorano nonostante la terapia anti-edemigeno, si consiglia di fare solo una terapia adiuvante.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate sono da intendersi come indicazioni generiche e non sostituiscono in alcuna maniera il parere dello specialista.