Metatarsalgia

Che cos’è la metatarsalgia?

La metatarsalgia è un disturbo di natura infiammatoria localizzato a livello dell’avampiede, in corrispondenza delle teste metatarsali (le ossa alla base delle dita) e prevalentemente di quelle centrali (il 2° e 3° metatarsale).

Quali sono le cause della metatarsalgia?

La metatarsalgia si verifica quando, durante la deambulazione, il carico viene trasmesso alla parte anteriore del piede non in modo omogeneo, ma prevalentemente alle teste metatarsali centrali. Alla comparsa della metatarsalgia concorrono soprattutto i principali difetti dei piedi quali alluce valgo, dita a martello, piede piatto e cavo. Anche il sovrappeso può ripercuotersi sugli arti inferiori e, di conseguenza, sviluppare la patologia.

Quali sono i sintomi della metatarsalgia?

Il principale sintomo della metatarsalgia è il dolore a livello dell’avampiede, in particolare durante la deambulazione prolungata e la corsa. Ad esso si accompagna spesso formicolio alle dita dei piedi e la comparsa di callosità, a conferma del difetto di appoggio.

Diagnosi

La diagnosi viene effettuata nel corso di una visita ortopedica, a cui seguirà una radiografia o una risonanza magnetica nel caso in cui lo specialista lo ritenesse opportuno.

Trattamento

La metatarsalgia può richiedere una terapia conservativa, con l’utilizzo di appositi plantari personalizzati che permettono di migliorare l’appoggio del piede e minimizzare lo stress sulla sua parte anteriore, oppure l’intervento chirurgico.

Attualmente, la chirurgia percutanea assicura gli stessi risultati della chirurgia tradizionale, ma con meno invasività e tempi di recupero più veloci. Le correzioni fatte con l’intervento verranno stabilizzate con apposite fasciature, rinnovate due o tre volte nell’arco di un mese e, nei casi più gravi, potrà essere suggerito l’utilizzo di un plantare. Inoltre, la fisioterapia manuale e un ciclo di fisioterapia strumentale (Tecar terapia o Magnetoterapia) possono accelerare i tempi di recupero.