Tumore del fegato

Tumore del fegato

Il fegato

È l’organo più voluminoso del corpo ed è molto importante per il mantenimento di uno stato di buona salute: rimuove le sostanze di scarto dal sangue e produce la bile e molti enzimi necessari alla digestione.

Il tumore del fegato: Definizione

Il tumore è una malattia provocata dalla moltiplicazione incontrollata di cellule all’interno del fegato, che si trasformano in maligne.

Epidemiologia del tumore del fegato

In genere colpisce più di frequente gli uomini che le donne e in base ai diversi tipi può essere correlato a fattori di rischio noti. Vi sono due tipologie di tumore del fegato:

  • Tumore primitivo: origina direttamente dal fegato.
  • Tumore secondario o metastatico: determinato da tumori che nascono in altri organi (ad esempio colon, polmone, mammella) e successivamente colpisce il fegato.

Esistono 5 principali categorie di tumore del fegato e per ognuna di esse ci sono un approccio ed una cura differenti.

  1. Carcinoma epatocellulare: è il tumore primitivo del fegato più frequente, che deriva direttamente dalle cellule del fegato (epatociti). In gran parte dei pazienti si determina come conseguenza di un’epatopatia cronica o cirrosi, che predispone a questo tipo di malattia.
  2. Colangiocarcinoma: origina dalle cellule dei dotti biliari (colangiociti) all’interno del fegato (colangiocarcinoma periferico) o all’esterno del fegato (colangiocarcinoma extraepatico). È un tipo di tumore (relativamente) raro, con un’origine associata ad alcuni fattori di rischio che hanno in comune un processo di infiammazione cronica delle vie biliari.
  3. Carcinoma della colecisti: origina dalla colecisti (o cistifellea) e si comporta in modo simile a quello del colangiocarcinoma extraepatico.
  4. Metastasi epatiche: sono i tumori del fegato più frequenti; il fegato è spesso interessato dalla proliferazione di cellule provenienti da altri organi (malattia secondaria).
  5. Tumori benigni (angioma, iperplasia nodulare focale ed adenoma epatocellulare): sono rari e solitamente non richiedono alcun trattamento medico o chirurgico.

Fattori di rischio

  • Cirrosi: rappresenta il fattore di rischio principale; infatti più del 90% degli epatocarcinomi si sviluppa in fegati che presentano questa malattia.
  • Sesso: gli uomini sono più soggetti al rischio rispetto alle donne.
  • Età: in Europa, Nord America e Australia il tumore del fegato si sviluppa soprattutto dopo i 50 anni, mentre in Asia e in Africa è più frequente tra i 20 e i 50 anni.
  • Infezioni croniche da virus dell’epatite B o C
  • Malattie ereditarie del fegato, ad esempio l’emocromatosi ed il difetto di alfa1 antitripsina (situazioni, queste, non rare nella popolazione italiana).
  • Diabete.
  • Fegato steatosico (fegato grasso), cioè l’accumulo di grasso nelle cellule epatiche.
  • Esposizione a sostanze cancerogene naturali (ad esempio le aflatossine contaminanti alimentari prodotti da alcuni tipi di muffa) o chimiche (ad esempio le diossine)
  • Abuso di alcol: l’alcol può risultare cancerogeno di per sé ed inoltre il consumo eccessivo comporta la cirrosi, il più importante dei fattori di rischio.
  • Obesità: favorisce lo sviluppo di steatosi, con successiva evoluzione verso steatofibrosi e steatoepatite.
  • Combinazione di più fattori di rischio: in questo caso, non solo vi è un aumento di rischio di malattia, ma l’insorgenza è più precoce.

È possibile prevenire il tumore del fegato?

La prevenzione primaria è basata sull’identificazione e correzione dei fattori di rischio eliminabili: controllo del peso corporeo, limitazione del consumo di alcol, vaccinazione per l’epatite B, che in Italia è obbligatoria per i neonati ed è gratuita per i soggetti a maggior rischio (per l’epatite C non è disponibile il vaccino) e diagnosi precoce delle malattie genetiche. Per una riduzione del rischio si rivela molto importante l’eradicazione delle infezioni da HCV e HBV, eseguita tramite terapia antivirale idonea.

La prevenzione secondaria, invece, è basata su controlli clinici e strumentali in soggetti a rischio, per poter individuare eventuali tumori in stadio precoce.

Come eseguire la diagnosi

Visita Medica

Il medico specialista raccoglie dati e informazioni sulla storia medica del paziente (anamnesi) e lo visita per individuare anomalie per cui sia necessario effettuare ulteriori accertamenti diagnostici.

Ecografia addominale

È l’esame ecografico completo dell’addome. Utilizzando una sonda ecografica il medico può analizzare immagini del fegato e degli organi circostanti che possono aiutare nella diagnosi. È un esame sicuro, efficace e veloce.

Tomografia computerizzata

È un esame radiologico che utilizza i raggi X e permette lo studio dettagliato di tutti gli organi dell’addome, incluso il fegato.

Risonanza Magnetica

Si tratta di un esame radiologico che utilizza campi magnetici e onde elettromagnetiche a radiofrequenza. Permette di ottenere immagini molto precise ed accurate allo scopo di studiare le diverse malattie del fegato.

Colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP) ed ecoendoscopia

Sono esami endoscopici, il primo radiologico e il secondo ecografico, che permettono la visualizzazione delle vie biliari all’interno ed all’esterno del fegato. Vengono eseguiti soprattutto quando si verificano tumori che coinvolgono i dotti biliari.

Colangiografia percutanea trans epatica (PTC)

È un esame radiologico che, tramite la puntura diretta del fegato attraverso la parete dell’addome consente la visualizzazione dettagliata delle vie biliari all’interno ed all’esterno del fegato. Come i due precedenti esami, la PTC viene utilizzata nei casi di tumori delle vie biliari.

Biopsia epatica

Si tratta di un esame importante, per cui viene riservato a pazienti selezionati. Si esegue attraverso una puntura ecoguidata nel fegato per poter recuperare un campione di cellule da far analizzare all’anatomopatologo.

Elastografia epatica (FibroScan)

È una tecnica utile a quantificare la fibrosi epatica, ovvero il fenomeno di cicatrizzazione che fa seguito a malattie come l’epatite virale e che può comportare la cirrosi epatica. Questa tecnica viene eseguita utilizzando il FibroScan, uno strumento formato da una sonda ad ultrasuoni montata su un sistema vibrante, a prima vista simile a quella dei comuni ecografi.

 

Trattamenti

Chirurgia

La chirurgia del fegato si effettua con metodica ecoguidata: utilizzando l’ecografia in sala operatoria, il chirurgo riesce ad identificare con precisione la sede della malattia all’interno del fegato, pertanto ha la possibilità di eseguire interventi radicali ma conservativi, risparmiando il più possibile il tessuto epatico (parenchima) sano (figura).

Chemioterapia sistemica

Include trattamenti che hanno sia lo scopo di ridurre e controllare la malattia al fegato prima di un intervento chirurgico, sia di limitare le recidive dopo l’intervento.

L’impiego dei nuovi farmaci biologici permette anche una personalizzazione della terapia allo scopo di ottimizzarne i risultati.

Terapia Intrarteriosa Epatica

La chemioembolizzazione e l’embolizzazione arteriosa del fegato permettono terapie locoregionali in soggetti non sottoposti ad altri trattamenti.

Con queste metodiche si possono anche somministrare alcuni farmaci allo scopo di ottenere un controllo locale della malattia.

Terapie ablative percutanee

Le terapie ablative percutanee, tra cui la radiofrequenza, consistono in una puntura ecoguidata del tumore del fegato con aghi dedicati, poi collegati a fonti di energia che distruggono le cellule tumorali.

Radioterapia

La radioterapia e radiochirurgia consentono di irradiare la parte malata del fegato utilizzando sofisticati acceleratori lineari che distruggono il tumore preservando però i tessuti sani circostanti. Viene eseguita in pazienti selezionati.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate sono da intendersi come indicazioni generiche e non sostituiscono in alcuna maniera il parere dello specialista.