A cosa serve l’esame baropodometrico?

L’esame baropodometrico consente, tramite una visita specialistica e l’uso di una pedana computerizzata, di valutare l’appoggio dei piedi e la pressione che questi esercitano sul terreno, al fine di individuare eventuali problematiche (sia quando il paziente è statico, quindi in piedi, sia quando cammina o corre) che necessitano della realizzazione di un plantare ortopedico che può essere utilizzato sia nella vita di tutti i giorni che al lavoro o durante l’attività sportiva.

Inoltre, questo test è utile per prevenire lesioni o le condizioni causate da una scorretta distribuzione del peso sui piedi, per scoprire l’origine di un dolore muscolo scheletrico e per correggere un eventuale problema di postura o deambulazione.

Ce ne parla il dott. Vittorio Da Pieve, fisiatra presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Lainate.

Che cos’è la pedana barometrica?

La pedana baropodometrica consente la misurazione delle pressioni a livello di diversi distretti della superficie plantare. È un esame non invasivo di facile esecuzione. 

Come funziona l’esame barometrico? 

La valutazione è preceduta da visita/osservazione specialistica, durante la quale si segnalano nelle note anamnestiche, la presenza di scoliosi /cifosi, patologie di ordine sistemico, in particolare neurologiche e/o ortopediche, patologie degenerative del sistema muscolo scheletrico (quali ad artrosi distrettuali o diffuse), tali condizioni predispongono ad assetti posturali condizionanti la lettura ed interpretazione dei valori baropodometrici.

L’esame dura pochi minuti, si chiede inizialmente al soggetto (esame statico) di stare fermo in stazione eretta sulla pedana, a piedi nudi, per circa 60 secondi, in carico bi-podalico ed eventualmente mono-podalico; nella seconda fase della prova (esame dinamico) si fa compiere un percorso rettilineo in appoggio sulla pedana (circa 15 cicli del passo) .

Dopo l’esecuzione della prova statica e dinamica viene redatta una relazione di restituzione, nella quale vengono evidenziati i dati significativi emersi, un’ipotesi interpretativa di essi che determina la diagnosi. Successivamente vengono fornite indicazioni in chiave riabilitativa (PRI) e le caratteristiche salienti del plantare da prescrivere.   

Cosa si misura con l’esame barometrico?

In condizioni statiche, vengono registrati i valori di pressione massima e minima a livello di diversi distretti della superficie plantare, i valori di superficie di appoggio plantare ed i punti di maggiore carico in funzione del tempo. In alcuni modelli vengono inoltre registrate le oscillazioni del baricentro corporeo in particolare: la frequenza, l’ampiezza, la direzione delle oscillazioni (stabilogramma).

In condizioni dinamiche, viene registrato l’andamento delle impronte podaliche durante le diverse fasi della deambulazione, si evidenziano le diverse ripartizioni del carico sulla superficie di appoggio tra i due piedi e a livello del retro-piede, meso e avampiede. L’ indagine permette di valutare, asimmetrie e deviazioni dell’asse podalico durante il passo.

A chi è rivolto l’esame e cosa serve?

L‘esame è rivolto ai pazienti in età infantile e adolescenziale, per la valutazione e prescrizione di un eventuale plantare.

In età adulta e senile per la valutazione e diagnosi di alterazioni di carico podalico, per esaminare una disturbi della deambulazione conseguenti a patologie neurologiche e/o ortopediche, per la valutazione e la prescrizione di plantari in quadro di vizi posturali conclamati.

Inoltre, l’indagine permette la raccolta di notizie sulla modalità di distribuzione degli appoggi statici e dinamici, fornisce indicazioni (indirette) sulle strategie di controllo posturale e durante deambulazione.

Medicina Fisica e Riabilitazione
Dr. Vittorio Da Pieve
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