Allergia in primavera: i sintomi e gli esami

L’allergia è una reazione anomala del sistema immunitario a sostanze normalmente innocue. In presenza di un allergene, il sistema immunitario produce anticorpi specifici, le immunoglobuline E (IgE), che innescano il rilascio di istamina e altri mediatori chimici. Questo meccanismo è alla base della sintomatologia allergica, che può manifestarsi con sintomi lievi, come prurito o starnuti, fino a reazioni più gravi come l’anafilassi, un’emergenza medica potenzialmente letale.

In primavera le allergie sono particolarmente comuni, con il professor Enrico Heffler, Responsabile del Centro di medicina personalizzata: Asma e allergologia dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano e allergologo presso Humanitas Medical Care, vediamo quali sono i sintomi dell’allergia e quali esami fare per la diagnosi. 

Quali sono le cause dell’allergia?

Le allergie sono provocate da una risposta immunitaria eccessiva a specifici allergeni. Tra i più comuni troviamo:

  • allergeni inalanti come pollini, peli di animali, acari della polvere, muffe
  • allergeni alimentari come latte, uova, pesce, crostacei, arachidi, noci, grano, soia
  • farmaci, come antibiotici, analgesici, anestetici
  • veleni di insetti, come le punture di api e vespe
  • sostanze chimiche e materiali, dal lattice al nichel. 

Le allergie stagionali in Italia sono principalmente scatenate dai pollini, tra i quali

  • Betulla (febbraio-aprile, soprattutto nel Nord Italia)
  • Olivo (metà primavera, prevalente nelle regioni mediterranee)
  • Graminacee (marzo-giugno, diffuse sia al Nord che al Sud)
  • Parietaria (presente per molti mesi nelle zone mediterranee)
  • Ambrosia (agosto-ottobre, tipica delle regioni settentrionali).

L’esposizione a questi pollini varia in base alla zona geografica e al periodo dell’anno, influenzando la comparsa dei sintomi allergici. 

Quali sono i sintomi delle allergie?

Indipendentemente dall’allergene coinvolto, i sintomi delle allergie primaverili sono generalmente gli stessi. Tra i più comuni: 

  • Rinite allergica: naso che cola, starnuti, prurito nasale, congestione
  • Congiuntivite allergica: occhi rossi, lacrimazione, prurito
  • Asma allergica: respiro affannoso, tosse secca, oppressione toracica. 

Molti sintomi possono essere confusi con quelli di un raffreddore comune, ma mentre il raffreddore si risolve spontaneamente in pochi giorni, l’allergia persiste per settimane o mesi, finché l’esposizione all’allergene continua. 

Visita allergologica e prick test per la diagnosi

Anche gli adulti che non hanno mai sofferto di allergie possono svilupparle nel tempo. Per una diagnosi precisa è consigliata una visita allergologica, durante la quale lo specialista può indicare test specifici per identificare gli allergeni responsabili. 

  • Prick Test: test di primo livello per allergie inalatorie e alimentari. Si applicano estratti di allergeni sulla pelle dell’avambraccio e si esegue una piccola puntura superficiale. Se compare una reazione (pomfo e rossore), il test è positivo.
  • Esami del sangue: misurano la presenza di IgE specifiche per determinati allergeni e sono utili nei casi in cui il Prick Test non sia indicato, ad esempio se il paziente assume antistaminici o ha una pelle particolarmente reattiva. È anche possibile effettuare un test per valutare un numero molto ampio di allergeni (295 in totale) con valutazione delle sensibilizzazioni a livello delle singole molecole che li compongono: è ALEX Test, molto utile soprattutto nei pazienti con tante sensibilizzazioni. 

Allergia: come si cura?

Il trattamento delle allergie può prevedere diverse opzioni terapeutiche.

  • Antistaminici: disponibili in compresse, riducono prurito, starnuti e congestione nasale. Le formulazioni più recenti causano meno sonnolenza rispetto a quelle tradizionali.
  • Spray nasali a base di corticosteroidi: aiutano a ridurre l’infiammazione delle mucose nasali e sono particolarmente indicati per forme persistenti di rinite allergica. Il loro utilizzo a lungo termine deve avvenire sotto controllo medico.
  • Immunoterapia specifica (desensibilizzazione): rappresenta l’unica strategia che può modificare la storia naturale della malattia allergica. Consiste nella somministrazione controllata dell’allergene responsabile, sotto forma di gocce o compresse sublinguali, per un periodo minimo di tre anni. Questo trattamento, spesso definito come “vaccino per le allergie”, aiuta a ridurre la sensibilità del sistema immunitario nel lungo periodo.
Dottor Enrico Marco Heffler
Visite ed Esami
Visita allergologica
Torna su