Anziani e alimentazione, qual è la dieta per stare meglio?

Quando si invecchia si tende a prestare sempre meno attenzione alle buone abitudini. Ci si muove poco e ci si preoccupa meno di ciò che mettiamo a tavola, complici anche, per esempio, gli effetti dell’invecchiamento sui denti, che possono creare problemi di masticazione o deglutizione, o la diminuzione di mobilità, che può rendere più difficile fare la spesa e cucinare. Tuttavia, continuare a mangiar bene è fondamentale per prendersi cura della propria salute e mantenere una buona forma fisica.

Ce ne parla la dott.ssa Ilaria Velardi, biologa nutrizionista presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care a Varese.

Perché è importante che le persone anziane seguano una sana alimentazione?

Una buona alimentazione consente prima di tutto di ridurre il rischio di sviluppare malattie come ipertensione, diabete o patologie cardiache. Inoltre, una dieta corretta consente di supportare le funzioni cerebrali e restare mentalmente attivo, rallentando il decadimento neurologico.

In che modo l’invecchiamento cambia le esigenze alimentari?

Durante la vecchiaia il nostro corpo cambia, per questo, è importante “aggiustare” la propria dieta. I cambiamenti maggiori riguardano:

·   metabolismo: è più lento, poiché le funzioni vitali sono ridotte

·   stile di vita: tendiamo ad essere più sedentari a causa di problemi articolari è più difficile essere in movimento

·   gusto e olfatto: possono portandoci a non apprezzare più determinati cibi (facendoci passare l’appetito)

·   apparato digerente: viene influenzato dall’età, si ha un rallentamento della digestione e una restrizione dello stomaco

·   salute orale: i denti si deteriorano con l’età (e questo può provocare dolore durante la masticazione)

Di quali nutrienti ha bisogno una persona anziana?

·   Proteine: possono aiutare a contrastare la perdita del tono muscolare (come carne magra; pollame; pesce; legumi; latticini)

·   Fibre: aiutano a regolare il sistema digestivo (per esempio,prodotti integrali, frutta; verdura) e aumentano la motilità intestinale

·   Calcio: aiuta a contrastare il decadimento osseo: purtroppo non è possibile aumentare la densità ossea, ma solo rallentare la comparsa di problemi come osteoporosi (latte; formaggio; yogurt)

·   Vitamina D: aiuta l’assorbimento del calcio; spesso è di grande aiuto l’esposizione solare

·   Vitamina B12: aiuta a rafforzare le funzioni del cervello e del sistema nervoso (carne; pollame; latte)

·   Magnesio: aiuta il cervello a rimanere “attivo” e contrasta la comparsa di crampi muscolari (frutta; verdura; noci; cereali)

·   Acidi grassi omega 3: aiutano a ridurre l’infiammazione,ridurre la probabilità dell’insorgenza di artrite reumatoide e di malattie cardiache (sardine; tonno; sgombro; salmone; soia; noci)

Il senso di sete può diminuire con l’età, quindi è fondamentale continuare ad idratarsi molto perché l’acqua consente di eliminare i rifiuti; mantenere la temperatura del corpo regolare; proteggere i tessuti; lubrificare e ammortizzare le articolazioni.

Come devono essere le porzioni nel piatto?

Le porzioni sono molto differenti a seconda delle caratteristiche fisiche del singolo anziano; sicuramente la parte proteica non deve mai mancare: poi dipende dalle esigenze e dalle patologie che ognuno presenta.

Quali alimenti andrebbero invece eliminati?

Abbiamo visto alcuni alimenti che sarebbe importante includere nella dieta; tuttavia, ce ne sono altri che andrebbero evitati, come:

·   alimenti ad alto contenuto di sodio

·   caffeina

·   bibite e bevande zuccherate

·   alcol

·   cibi fritti

Quando è necessario consultare uno specialista?

È importante affidarsi ad uno specialista se emergono particolari patologie di carattere cardiovascolare (ad esempio pressione alta, infarti, etc), problemi renali o problematiche di glicemia. Queste tipologie di problemi, possono essere trattate grazie ad un Nutrizionista e ai Medici Specialistici.

Biologa Nutrizionista
Dott.ssa Ilaria Velardi

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