Appendicite: quali sono i sintomi a cui prestare attenzione?

L’appendicite è una delle infiammazioni più comuni dell’apparato digerente. Si tratta di una patologia benigna che però va tenuta sotto controllo, imparando a riconoscerne i sintomi, perché, se non diagnosticata per tempo, può andare incontro a evoluzioni severe.

Ne abbiamo parlato con il professor Jacques Lucien Megevand, chirurgo generale presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Murat e Responsabile dell’Unità operativa di Chirurgia Generale di Humanitas San Pio X.

Che cos’è l’appendicite?

L’appendicite è un’infezione all’appendice, una piccola estroflessione che si trova nel punto in cui l’intestino tenue si unisce all’intestino crasso

Se non trattata prontamente e in maniera appropriata, l’appendicite potrebbe evolvere, creando un ascesso in quella zona dell’intestino, oppure perforandosi, rilasciando del materiale infetto e fecale nella cavità addominale fino a trasformarsi in peritonite acuta. 

Quali sono i sintomi dell’appendicite?

L’appendicite si manifesta principalmente con un dolore molto forte a livello dell’ombelico, di solito localizzato nella parte destra e inferiore dell’addome. Altri sintomi possono essere nausea, vomito, febbre sopra i 37.7 gradi.

Alcune persone possono infine avvertire dolore addominale localizzato che aumenta con un colpo di tosse, o mentre si cammina.  

Nelle donne in gravidanza e negli anziani, potrebbe succedere che il dolore addominale non sia presente, mentre è molto comune nei bambini e nei ragazzi giovani.

Appendicite: diagnosi e trattamento 

Il medico esegue una manovra manuale di pressione sull’addome, detta segno di Mc Burney, che permette di diagnosticare un’eventuale appendicite. «Se questo segno è evidente, ovvero il paziente sente un aumento del dolore quando il medico rilascia la pressione, viene posta diagnosi di appendicite e di conseguenza indicazione all’intervento chirurgico; in caso di dubbio possono essere effettuati esami del sangue, ecografia e TC», spiega il professor Megevand.

L’appendicectomia, ovvero l’intervento chirurgico di asportazione dell’appendice infiammata, avviene in laparoscopia, e servirà a evitare le complicanze dell’ascesso e della peritonite. 

L’intervento prevede tre piccole incisioni, di pochi millimetri ciascuna, e consente al paziente un recupero veloce: può tornare a casa il giorno dopo l’operazione e recuperare completamente dopo una settimana, se l’appendicite non è particolarmente complicata.

Responsabile di Chirurgia Generale
Prof. Jacques Lucien Megevand
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