Asma, già a tre anni di età può essere curata con la terapia desensibilizzante sublinguale

Sebbene l’asma possa presentarsi a qualsiasi età, in genere ha i suoi esordi nell’infanzia, in particolare nei primi 5 anni di vita. Per alcuni bambini l’esperienza con questo disturbo si risolve già in giovane età, ma altri continuano a soffrirne anche in età adulta.

«Complice l’aumento di agenti tossici, polveri, acari e inquinamento – sottolinea il dottor Renato Sambugaro, allergologo e pediatra che svolge la sua attività presso Humanitas Medical Care a Bergamo – l’asma si sta diffondendo sempre più tra i bambini, soprattutto quelli che vivono nelle città di grande traffico o nei centri più industrializzati, tanto da divenire la più frequente patologia cronica in età pediatrica».

Dottor Sambugaro, quali sono le cause dell’asma?

«Il bambino che soffre di asma è predisposto dal punto di vista genetico: l’asma è per la maggior parte dei casi ereditaria e quindi c’è sempre un caso o più nella sua famiglia. Su questa condizione genetica, sulla presenza di asma intervengono inoltre fattori esterni come ad esempio allergeni ambientali, anche domestici, caratteristiche climatiche, come aria fredda, umidità, fumi o impianti di condizionamento, sforzi fisici, alimenti e assunzione di alcuni farmaci, soprattutto dell’aspirina. Ci sono poi condizioni che possono aggravare la forma d’asma già esistente, come ad esempio i peli di alcuni animali, tra cui cani, gatti e cavalli, il fumo di sigaretta, alcune condizioni climatiche, attività fisica intensa e raffreddore».

Ci sono luoghi in cui è meglio vivere, perché si soffre meno d’asma?

«Gli asmatici trovano sollievo soprattutto in montagna. Le regioni situate a un’altitudine di circa 1.200 metri sopra il livello del mare si rivelano ideali, perché spesso sono prive dei fattori scatenanti questa malattia cronica».

E dal punto di vista alimentare, ci sono sostanze che devono essere evitate quando si soffre d’asma?

«Sono da evitare i solfiti, che vengono utilizzati come conservanti di frutta secca, pesce congelato, sottaceti; i benzoati, conservanti di bevande non alcoliche e la tartrazina, un colorante artificiale di caramelle, bibite, confetture e dolci confezionati».

Che cosa succede alle vie respiratorie

Intervenendo fin da piccoli c’è la possibilità di guarire l’asma? Quando non viene curata in età pediatrica può comportare problematiche aggiuntive?

«L’asma bronchiale è una malattia infiammatoria cronica che può però essere tenuta sotto controllo con le terapie a disposizione, in grado di garantire al piccolo paziente una qualità di vita uguale a quella dei bambini non asmatici. Se l’asma non viene tenuta sotto controllo le vie respiratorie sono infiammate e tendono a restringersi. È una condizione definita broncocostrizione, che fa sì che l’aria faccia fatica a passare. Il restringimento o chiusura delle vie respiratorie avviene velocemente ed è ulteriormente peggiorato dalla produzione di muco».

A quali esami ci si deve sottoporre per verificare se si è affetti da asma?

«L’esame principale per diagnosticare l’asma è la spirometria. Qualora si dimostrasse un’ostruzione dei bronchi, è necessario verificare se un broncodilatatore può contribuire a migliorare il disturbo eseguendo, per questo, un test di broncodilatazione».

Quali cure sono a disposizione contro l’asma?

«Ci sono anzitutto cure farmacologiche a base di corticosteroidi inalatori, cromoni, antileucitrienici, principi attivi che hanno la capacità di inibire i mediatori flogogeni che inducono lo spasmo bronchiale. Ma abbiamo anche altre possibilità terapeutiche non farmacologiche, come l’immunoterapia specifica, che consiste nella ripetuta somministrazione – attraverso minime iniezioni sottocutanee – di piccole quantità di specifici allergeni allo scopo di fornire una protezione contro i sintomi dell’allergia. È l’unica cura tra quelle disponibili, questa, in grado di agire sulla causa dell’allergia e non solo sui suoi sintomi, come invece fanno i farmaci che sono detti, proprio per questo, “sintomatici”. Tramite l’immunoterapia specifica il sistema immunitario del paziente può quindi sviluppare in modo graduale e progressivo una sempre maggiore tolleranza all’allergene, portando allo scopo finale di diminuire il più possibile la forza e la gravità dei sintomi. La durata dell’immunoterapia va di solito da un minimo di 3 a un massimo di 4 anni. Se i sintomi si ripresentano dopo la sospensione del primo ciclo si può valutare la possibilità di un nuovo ciclo di immunoterapia».

L’immunoterapia specifica può essere utilizzata anche in età pediatrica?

«Sì, in età pediatrica la si applica sotto forma di terapia desensibilizzante sublinguale, che prevede somministrazioni in gocce o compresse solubili da mettere sotto la lingua e che chiaramente viene molto meglio accettata rispetto alla tradizionale terapia iniettiva sottocutanea. Potendo essere utilizzata a partire dai tre anni di età, rappresenta un valido strumento da utilizzare per il bambino allergico».

Che cosa succede quando la terapia adottata raggiunge il suo risultato?

«L’ostruzione delle vie aeree che è alla base dell’asma è reversibile, per cui grazie a un trattamento adeguato – ma la situazione si può risolvere anche spontaneamente – le contrazioni muscolari delle vie aeree si interrompono e l’infiammazione si risolve, per cui il flusso d’aria in entrata e in uscita dai polmoni tende a normalizzarsi. Diverso è il caso in cui ci sia asma grave, per cui il trattamento di fondo, seppur assunto in maniera costante e utilizzando diversi farmaci per via inalatoria o orale, non è sufficiente a controllare la malattia sia per la sua gravità, sia per la frequenza di presenza dei sintomi».

Sapendo che si è in presenza di una familiarità relativa all’asma si può ricorre a interventi preventivi?

«Possono essere osservate varie azioni volte a limitare il contatto della persona asmatica con i fattori scatenanti, siano essi alimenti, peli di animali domestici, condizioni presenti negli ambienti esterni (pollini, clima freddo o umido, inquinamento) e in quelli interni (acari, umidità/muffe, fumo di sigaretta, vernici, odori forti) o infezioni delle vie aeree di varia natura e origine».

Allergologia ed immunologia clinica
Dott. Renato Carlo Sambugaro
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