Attività fisica all’aperto: perché non improvvisarsi sportivi e come prevenire gli infortuni

Corsa, trekking, pedalate. Ma anche sport in spiaggia, dal beach volley al calcetto o altri sport considerati più semplici e non pericolosi come lo stretching e lo yoga: sono soprattutto gli sport individuali e che si possono praticare all’aria aperta a essere sottovalutati.

Spesso ci si improvvisa “sportivi”, anche quando si è fuori allenamento, senza considerare i rischi. Il dottor Patricio Spallarossa, fisioterapista in Humanitas Medical Care Arese, spiega perché prima di cimentarsi in camminate, biciclettate o esercizi a corpo libero è bene affidarsi a uno specialista per evitare di incorrere in dolori muscolari e infortuni.

L’importanza dell’attività fisica per il benessere di tutto il corpo

“L’attività fisica, per la salute fisica e psichica, è fondamentale. Ricordiamo i benefici tra cui l’abbassamento della pressione, il miglioramento dell’ossigenazione muscolare e l’aumento della forza muscolare. Un elenco che dovrebbe portare tutti noi a fare più sport in generale”. 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità  ricorda sempre che giornalmente dovremo camminare almeno per 8.000-10.000 passi e, in aggiunta, accumulare almeno 150-200 minuti di attività fisica alla settimana. 

“L’attuale situazione sanitaria, che sconsiglia di frequentare per troppo tempo luoghi chiusi, ci spinge a cercare questa attività all’aperto e molto spesso in autonomia: improvvisarsi, però, è pericoloso in quanto anche i gesti più semplici – se non compiuti correttamente – possono nascondere insidie e infortuni dietro l’angolo”. 

I rischi e gli infortuni che possono derivare da una pratica sportiva scorretta

  • Corsa: “i rischi e gli infortuni a cui si va incontro correndo sono legati soprattutto al piede e anche all’utilizzo di una scarpa inadatta e a una postura scorretta. Tra le patologie più diffuse troviamo fascite plantare, tallonite, distorsione alla caviglia, tendiniti, infiammazioni dei legamenti, microlesioni muscolari (i tipici strappi), fino agli eventi traumatici come le fratture. A carico del bacino, invece, si possono verificare pubalgie, infiammazione dell’articolazione sacro-iliaca, dolori al coccige; inoltre iniziare un allenamento alla corsa non correttamente dosato porta a mollare l’allenamento troppo presto, con conseguenze anche psicologiche”.
  • Bicicletta: “oltre ai rischi citati per la corsa, si possono verificare problemi alle ginocchia, come borsiti, infiammazione dei legamenti del ginocchio e tendiniti rotulee, dolori e sovraccarichi alla schiena, dovuti anche a una regolazione della bicicletta sbagliata (ad esempio la sella troppo bassa o troppo alta), e a carico delle spalle, quali tendiniti della cuffia dei rotatori e patologie di sovraccarico. Gli uomini possono andare incontro a prostatiti dovute allo sfregamento e alla pressione sul sellino”.
  • Ginnastica a corpo libero, stretching, yoga: “anche in questo caso, se vengono mantenute posture ed eseguiti esercizi in maniera sbagliata e in modo non controllato si rischiano problematiche che vanno dalle lombalgie agli stiramenti e strappi muscolari, fino, nei casi estremi, alle ernie, oltre che rendere vano lo sforzo fisico, non raggiungendo gli obiettivi sperati”.

Perché chiedere consiglio a uno specialista?

Se è vero che l’attività fisica, svolta in modo costante e consapevole,è una delle migliori forme di prevenzione contro patologie cardiovascolari e muscolo-scheletriche, sovrappeso, diabete e molte altri disturbi, “è fondamentale che prima di iniziarla ci si affidi a uno specialista che, soprattutto in presenza di dolori o stati di malattia pregressi o esistenti, valuterà il tipo di allenamento fisico migliore per ogni singolo soggetto e saprà fornire consigli per un’adeguata preparazione. Questo perché registriamo sempre più spesso un’altissima incidenza di infortuni legati soprattutto e quasi esclusivamente all’improvvisazione”, spiega il dottor Spallarossa.

“Il fisioterapista, in quanto specializzato nel movimento anche in situazioni non fisiologiche, è in grado di selezionare gli esercizi sulla base degli stati disfunzionali preesistenti del soggetto, individuando l’attività fisica più idonea al suo benessere e agli obiettivi di forma fisica desiderati”.

“Oltre a un’anamnesi e a una valutazione completa dello stato fisico del paziente, il fisioterapista può offrire un vero e proprio accompagnamento sportivo, ricorrendo anche all’utilizzo di strumentazioni, come la pedana baropodometrica per l’analisi del passo, e fornendo consigli, per esempio, sul tipo di calzature più idonee da indossare durante l’attività ed esercizi di rinforzo per le articolazioni come forma di preparazione sportiva e anche come prevenzione”.

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