Bambini distratti? Ecco che cosa fare

È molto frequente che i bambini si distraggano e abbiano difficoltà a mantenere l’attenzione per un periodo prolungato sia a scuola sia quando fanno i compiti a casa.

I motivi possono essere svariati: istruzioni e regole poco chiare, richieste troppo alte, lezioni poco stimolanti, distrazioni in classe ecc.

Per evitare il problema della diminuzione di concentrazione durante le lezioni, diventa indispensabile adottare alcuni accorgimenti o ricorrere a vere e proprie strategie.  

A questo proposito, abbiamo chiesto consiglio alla dottoressa Ylenia Canavesio, Psicologa dell’ambulatorio di Neuropsicologia dell’Apprendimento in Humanitas Medical Care Milano, via Domodossola.

Come deve essere organizzato il lavoro dell’insegnante per facilitare l’attenzione del bambino?

Innanzitutto, vanno stabilite poche e chiare regole che tutti devono rispettare in classe, magari con l’aiuto di punti definiti e ben visibili (ad esempio, utilizzando simboli pittorici colorati). Esse devono essere proposizioni positive e non divieti assoluti.

Dopodiché, “è importante creare una routine quotidiana su orari, materie, pause, dettatura dei compiti ecc., e avvertire se ci saranno dei cambiamenti. La regolarità e le scadenze prestabilite aiutano il bambino a comprendere com’è pianificata la giornata”, spiega la psicologa.

Come si deve svolgere la lezione perché il bambino possa seguirla più facilmente?

“È consigliabile, innanzitutto, fare una scaletta degli argomenti che verranno trattati durante la lezione e dare istruzioni semplici, brevi e chiare per non sovraccaricare la memoria del bambino”, spiega l’esperta. “Per rendere la lezione più interessante e tenere alta l’attenzione degli alunni – prosegue – l’insegnante dovrà variare spesso il tono della voce, muoversi tra i banchi, coinvolgere i bambini spronandoli a fare domande e a interagire tra loro, e anche utilizzare immagini e video, perché il canale visivo è molto efficace”.

Quali accorgimenti organizzativi si possono adottare in classe per aiutare il bambino a non distrarsi?

Può essere di molto aiuto fare delle piccole modificazioni all’interno della classe per ridurre le distrazioni; per esempio, posizionando il banco del bambino vicino alla cattedra o lontano dalla finestra e da un compagno rumoroso, togliendo dal tavolo tutti gli oggetti inutili e così via – consiglia la dottoressa.

Per quanto riguarda le verifiche e i compiti a casa, che consigli può dare?

“Gli esercizi necessari ai fini valutativi così come i compiti da svolgere a casa non devono essere troppo lunghi e complessi, altrimenti il bambino fatica a mantenere la concentrazione e perde il controllo sull’obiettivo da raggiungere”, avverte la psicologa. Inoltre, non bisogna dimenticare che è importante lasciare spazio anche alle altre attività, al gioco e allo sport.

Qual è l’atteggiamento che l’insegnante deve avere nei confronti dell’alunno?

L’insegnante deve assumere sempre un atteggiamento positivo, non pretendendo la perfezione, ma “premiando anche i piccoli successi ed esaltando le qualità del bambino, soprattutto nelle giornate negative, perché non si scoraggi di fronte alle difficoltà e non perda l’autostima”, conclude la dottoressa Canavesio.

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