Se i bambini hanno gli occhi “impastati”

Se al risveglio gli occhi dei bambini sono sporchi e appiccicati, al punto che, a volte, risulta  difficoltoso aprirli, è necessario effettuare una visita oculistica. Questo fenomeno molto diffuso potrebbe rappresentare, infatti, il sintomo di una congiuntivite in corso, un disturbo fastidioso che può essere prevenuto adottando semplici accorgimenti (insegnando al bambino, per esempio, a non toccarsi gli occhi con le mani sporche) e che, se curato correttamente, può risolversi tranquillamente.

Ne abbiamo parlato con il dottor Fabrizio Camesasca, Medico Oculista di Humanitas Medical Care e dell’Eye Center di Humanitas Research Hospital, Rozzano.

Perché bisogna prestare particolare attenzione agli occhi sporchi dei bambini?

Rispetto agli adulti i bambini più facilmente si portano le mani sporche agli occhi e possono sviluppare infezioni e con difficoltà esprimono dei sintomi di fastidio o di irritazione.

Che cosa si deve fare se il bambino si sveglia con gli occhi “appiccicati”?

La presenza al mattino di residui di muco negli occhi è normale, ma solo se si tratta di piccole quantità. In caso contrario, “il problema potrebbe essere più serio e richiedere, pertanto, una visita oculistica per identificare l’irritazione che ha causato l’aumento della secrezione e, di conseguenza, la formazione di croste durante la notte”, spiega l’oculista. E aggiunge: “Questo fenomeno può essere il sintomo della presenza di una congiuntivite, quindi di un’infezione su base batterica o virale oppure di una risposta allergica”.

Come si caratterizzano i differenti tipi di congiuntivite?

La congiuntivite batterica è generalmente caratterizzata da una secrezione di colore giallastro, mentre nell’infezione virale e in quella allergica la secrezione è biancastra. Inoltre, la congiuntivite allergica è sempre accompagnata da prurito.

Qual è il corretto trattamento?

“Il problema degli occhi sporchi spesso si risolve con una corretta igiene delle palpebre attraverso l’uso di un batuffolo di cotone imbevuto di acqua tiepida”, spiega il dottor Camesasca. E conclude: “Una volta fatta la diagnosi, l’oculista prescriverà la terapia adeguata che richiederà qualche giorno per sortire i suoi effetti”.

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