Carcinoma del pancreas, come può essere trattato?

Il carcinoma al pancreas è un tumore in continua crescita. Secondo gli ultimi dati, i nuovi casi in Italia sono passati da 12.500 nel 2015 a 14.300 nel 2020, colpendo maggiormente gli uomini tra i 65 e i 69 anni e le donne tra i 75 e i 79, diventando la quarta causa di morte nelle donne e la sesta negli uomini. Cosa bisogna aspettarsi dopo la diagnosi e come può essere trattato questo tumore?

Ce ne parla il professor Alessandro Zerbi, specialista in chirurgia generale presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Milano Premuda, responsabile chirurgia del pancreas di Humanitas e docente di Humanitas University.

Quali sono i possibili trattamenti per il carcinoma del pancreas?

Il tumore del pancreas si cura con asportazione chirurgica e chemioterapia. Tuttavia, non in tutti i casi l’operazione è indicata, sia per motivi tecnici che oncologici. Quando la chirurgia è possibile, si preferisce farla precedere dalla chemioterapia.

Cosa devo aspettarmi dalla chemioterapia, come funziona e quante sedute sono necessarie?

La chemioterapia utilizza farmaci diversi da caso a caso, che vengono decisi dall’oncologo; questi farmaci sono somministrati solitamente per via endovenosa in regime ambulatoriale. Gli effetti collaterali e la durata dipendono dal tipo di farmaci utilizzati e dalla situazione clinica del singolo paziente.

Perché viene eseguita la chemioterapia prima l’intervento?

La chemioterapia pre-operatoria serve sia a far “rimpicciolire” il tumore, allontanandolo dai vasi sanguigni (qualora questi fossero intaccati), che a proteggere tutto l’organismo dal rischio di diffusione delle cellule tumorali, distruggendo eventuali micrometastasi.

Quando sarebbe meglio cominciare la terapia?

Una volta fatta la diagnosi ed eseguite tutte le indagini di stadiazione del tumore, la chemioterapia può iniziare. Talora è necessario risolvere prima un’eventuale ostruzione biliare (quando ad esempio il paziente é itterico) per consentire al fegato di riprendere una buona funzione e poter metabolizzare i farmaci chemioterapici (quando il tumore è localizzato nella testa -oltre la metà dei casi- accade spesso – incirca nei due terzi dei casi).

Quando è possibile procedere con l’intervento?

L’intervento di asportazione di un carcinoma del pancreas viene eseguito in accordo con l’oncologo dopo un numero di cicli chemioterapici che varia da caso a caso e che nella maggioranza delle situazioni è compreso tra 3 e 6 mesi. Tuttavia, l’intervento può essere eseguito anche subito dopo la diagnosi e la chemioterapia iniziata solo in un secondo momento. Questo succede nei casi in cui i pazienti  non possono sopportare una chemioterapia pre-operatoria per vari motivi (età, patologie associate, etc) o presentano situazioni cliniche che richiedono subito l’intervento (ad esempio una stenosi duodenale).

Cosa devo aspettarmi dopo l’intervento?

Gli interventi chirurgici di resezione pancreatica sono complessi e possono essere seguiti da complicazioni quali fistole, infezioni e emorragie (la fistola pancreatica si presenta complessivamente nel 20-30% dei casi dopo un intervento di resezione pancreatica, in forma clinicamente grave in circa il 5%). Il recupero nelle settimane successive è talora un pò lento, soprattutto per quel che riguarda la capacità di alimentazione (il paziente fa un pò fatica ad alimentarsi, ha un senso di sazietà precoce e talora nausea e deve frazionare la alimentazione). A medio e lungo termine però si recuperano buone condizioni generali, con una qualità di vita che il più delle volte è sovrapponibile a quella di prima dell’intervento.

Quando l’intervento è controindicato?

Quando il carcinoma è localizzato in altri organi oltre al pancreas o quando alcuni vasi sanguigni maggiori (soprattutto arteriosi) sono infiltrati dal tumore, un eventuale intervento chirurgico non è utile.

In questi casi come si procede?

In questi casi si eseguono trattamenti chemioterapici e/o radioterapici. In alcune situazioni, una volta eseguiti questi trattamenti, si può riconsiderare la eventualità di un intervento chirurgico di asportazione del tumore.

Specialista in Chirurgia Generale
Prof. Alessandro Zerbi
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