Che cosa significa vincere la balbuzie nei bambini?

Vincere le balbuzie per un bambino significa poter esprimersi con calma e tranquillità, senza la paura di incorrere in “blocchi” che possano metterlo in difficoltà.

Intervenire presto sulla balbuzie è cruciale per evitare che si cristallizzi. Il blocco nel parlare spinge il bambino a inibirsi, provando un senso di frustrazione continuo. Questo lo porta a non intervenire in famiglia, a scuola o con gli amici, non per mancanza di cose da dire, ma perché si vergogna, ha paura di bloccarsi. Spesso, insegnanti e genitori non notano questo problema, scambiandolo per timidezza o introversione, il che può portare il bambino a pensare che sarà così per tutta la vita. Ce ne parla la dott.ssa Dora Siervo, psicoterapeuta e specialista della cura della balbuzie, che svolge la sua attività di diagnosi e cura in Humanitas Medical Care di Bergamo.

Trattamento della balbuzie

La balbuzie può essere superata con un trattamento di sei mesi, focalizzato su vari aspetti: migliorare la capacità di espellere correttamente l’aria e impedire che le corde vocali si contraggano, bloccando il passaggio fluente dei suoni. L’obiettivo è far lavorare gli organi fonatori e le parole. È fondamentale anche lavorare bene sulla respirazione diaframmatica, che permette una respirazione profonda e consapevole, essenziale per l’emissione del suono. È una terapia che può essere eseguita a partire dai 6 anni, da quando cioè si impara a leggere. 

Al termine del trattamento, la balbuzie rimane solo un ricordo, e i bambini mostrano un miglioramento significativo nella loro capacità di esprimersi.

Un disegno per raccontare il “prima” e il “dopo”

Per capire le emozioni vissute dai bambini durante questo importante passaggio, chiediamo loro di rappresentare il “prima” e il “dopo” con due disegni. I risultati sono molto interessanti, come dimostrato dal disegno di una nostra piccola paziente di 8 anni, che ha seguito il trattamento ed è guarita dalla balbuzie.

Lo sguardo rivolto all’amica

Nel primo disegno, relativo al “prima”, la bambina si è rappresentata mentre saluta, ripetendo più volte la “C” di ciao, una sua amica. La bocca è disegnata con una curva verso il basso, a sottolineare una situazione di tristezza e disagio. Lo sguardo non è rivolto all’amica, un atteggiamento tipico di chi prova un senso di vergogna e imbarazzo e non ha il coraggio di guardare negli occhi chi gli sta di fronte. Nel secondo disegno, quello che rappresenta il “dopo”, il ciao è fluido e la bambina guarda l’amica e si pone frontalmente rispetto a lei. Le due figure sono più vicine e i colori dei vestiti più vivaci, segno di una maggiore felicità e sicurezza.

Metafore della guarigione

Alla stessa bambina è stato chiesto di descrivere con poche parole il passaggio dalla balbuzie alla normalità: «Per me il blocco è come il semaforo rosso. Il verde è invece quando puoi parlare tranquillamente, quindi puoi andare avanti senza problemi”.

Curare la balbuzie richiede un approccio integrato che consideri sia gli aspetti fisiologici che quelli più psicologici. È fondamentale lavorare affinché il bambino possa sentirsi più sicuro, capace e adeguato. La terapia deve includere esercizi specifici per migliorare la fonazione e un supporto psicologico per affrontare le difficoltà emotive e sociali legate alla balbuzie.

Psicoterapia
Dott.ssa Siervo Dora

Sedi

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