Il carcinoma squamo-cellulare, noto anche come epitelioma squamo-cellulare, è il secondo tumore della pelle più diffuso dopo l’epitelioma baso-cellulare[1].
Ha origine nello strato detto “spinoso” dell’epidermide, motivo per cui viene chiamato anche carcinoma spino-cellulare. Sebbene possa manifestarsi in diverse parti del corpo e delle mucose, tende a colpire prevalentemente alcune zone specifiche come il labbro inferiore, i padiglioni auricolari, il cuoio capelluto, il naso, il dorso delle mani e i genitali.
Le zone cutanee maggiormente esposte al sole o che sono state danneggiate da precedenti ustioni, cicatrici e stati infiammatori cronici della pelle e delle mucose presentano un rischio maggiore di sviluppare questo tipo di tumore. Il carcinoma squamo-cellulare tende a evolversi rapidamente e, in fase avanzata, può infiltrarsi dando luogo a metastasi linfonodali o in altri organi.
Per approfondire l’argomento, abbiamo consultato il professor Marco Ardigò, capo della sezione autonoma di Dermatologia Oncologica presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano e specialista presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Premuda a Milano.
Quali sono le cause del carcinoma squamo-cellulare?
Le scottature solari, soprattutto nell’infanzia e nella giovinezza[2], e gli stati di infiammazione cutanea cronica rappresentano le principali cause del carcinoma squamo-cellulare, con un rischio particolarmente elevato per coloro che presentano pelle molto chiara, occhi verdi o azzurri, e per chi trascorre molte ore all’aperto, per lavoro o per attività sportive. Oltre all’esposizione solare, altri fattori di rischio includono il contatto con sostanze chimiche nocive quali oli minerali, prodotti della combustione, arsenico e raggi x.
Quali sono i sintomi del carcinoma squamo-cellulare?
Il carcinoma squamo-cellulare si manifesta comunemente come una lesione eritematosa, spesso ricoperta da squame o croste, che cresce velocemente e si localizza prevalentemente nelle aree della pelle esposte ai raggi UV. In fase avanzata, può ulcerarsi e talvolta sanguinare.
Esistono forme di questo tumore con aspetti meno comuni, come, ad esempio, il carcinoma verrucoso, che si presenta con un aspetto simile a quello di un cavolfiore, è indolore, e può svilupparsi su tutte le mucose di testa e collo.
Come viene diagnosticato il carcinoma squamo-cellulare?
La diagnosi del carcinoma squamo-cellulare viene eseguita dal dermatologo che valuta dimensioni, forma, colore e consistenza della lesione cutanea.
Sebbene nella fase iniziale possa essere confuso con una cheratosi attinica, lo specialista può avvalersi di strumenti diagnostici avanzati come la dermatoscopia e la microscopia confocale per le diagnosi più complesse. Nel caso in cui le valutazioni cliniche non siano sufficienti, si procede con una biopsia, ovvero la rimozione di una piccola porzione di tessuto per l’esame istologico.
Come può essere trattato il carcinoma squamo-cellulare?
Il trattamento principale per questo tipo di carcinoma è chirurgico. La scelta del percorso terapeutico dipende da vari fattori quali la localizzazione, le caratteristiche della lesione, l’età del paziente e le sue condizioni di salute generali.
Esistono immunoterapie di nuova generazione riservate alle forme più aggressive (non asportabili chirurgicamente) e metastatiche che hanno dimostrato efficacia nel trattamento. Questi trattamenti vengono somministrati per via sistemica determinando, in una buona percentuali di casi, la riduzione del tumore fino alla scomparsa.
[1] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7319751/
[2] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7319751/
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