Come combattere gli acari della polvere

L’allergia agli acari della polvere è un disturbo annuale che, tuttavia, si acutizza nella stagione fredda. Può provocare seri problemi alle persone predisposte ma, adottando alcuni accorgimenti all’interno degli ambienti domestici, è possibile ridurre la concentrazione di questi microrganismi e quindi la loro pericolosità.

Ne abbiamo parlato con la dottoressa Lucia Testoni e con il dottor Massimo Giorgino, specialisti in Allergologia e Immunologia Clinica in Humanitas, presso l’Unità Operativa diretta dal dottor Michele Ciccarelli.

 

Che cosa sono gli acari?

Gli acari sono microscopici aracnidi che attraverso l’aria entrano nelle case e negli altri ambienti annidandosi nei vestiti, tappeti, tende, materassi e quant’altro, e nutrendosi di tutto ciò che trovano di organico, come forfora, peli, squame della pelle. Essi proliferano meglio a temperature superiori a 25 gradi e a un tasso di umidità di oltre il 60 per cento. Gli acari sono assolutamente innocui, tranne che per le persone allergiche, i cui disturbi sono causati da una reazione dell’organismo all’inalazione delle loro particelle fecali.

 

Come si fa a sapere se si è allergici agli acari della polvere?

La diagnosi di allergia da parte dell’allergologo si basa su diversi dati e indagini relativi al paziente:

  • storia familiare, trattandosi di una malattia con una forte predisposizione genetica;
  • esposizione professionale a sostanze chimiche o nocive e abitudine al fumo;
  • analisi dell’epoca di insorgenza, delle caratteristiche dei sintomi allergici e della loro periodicità;
  • risultati ottenuti con precedenti terapie;
  • test allergologico cutaneo (prick test) per individuare la causa delle manifestazioni allergiche;
  • prelievo di sangue, chiamato RAST, che determina la presenza degli anticorpi specifici per l’allergene sospetto.

 

Qual è il trattamento farmacologico consigliato?

Si parte con una terapia sintomatica utilizzando farmaci antistaminici, cortisonici, antileucotrieni o broncodilatatori. Quindi, si può prendere in considerazione la terapia iposensibilizzante specifica, il cosiddetto vaccino.

 

È possibile prevenire il disturbo?

La prevenzione è sicuramente un importante strumento per ridurre le manifestazioni allergiche legate agli acari della polvere e anche l’utilizzo dei farmaci. Infatti, mettere in atto norme di comportamento che intervengono sull’ambiente in cui si vive, può ridurre sensibilmente la serietà dei sintomi.

Ecco le principali indicazioni di bonifica ambientale:

  • in casa tenere una temperatura inferiore ai 22 gradi e un’umidità inferiore al 50 per cento;
  • areare frequentemente gli ambienti chiusi o usare impianti di condizionamento d’aria, in modo da ridurre l’umidità;
  • evitare di asciugare la biancheria all’interno della casa;
  • avvolgere materassi e cuscini in un’apposita fodera antiallergica;
  • lavare la biancheria del letto a temperatura superiore ai 60 gradi due volte la settimana, esponendo frequentemente all’aria e al sole materassi e cuscini;
  • sostituire i materassi e i cuscini di lana o di piume con altri in derivati sintetici della gomma, in particolare, quelli in poliuretano denso che rappresentano un habitat sfavorevole alla riproduzione e allo sviluppo degli acari;
  • sostituire le coperte di lana (soprattutto merinos) con coperte sintetiche, che sono più facilmente lavabili ad alte temperature;
  • rimuovere accuratamente la polvere dai pavimenti e dai mobili con aspirapolvere (meglio se dotato di filtro HEPA) o con un panno umido, in modo da non sollevarla;
  • eliminare moquette e tappeti e rimuovere tendaggi pesanti, sostituendoli con tende lavabili, meglio se di materiale sintetico.

 

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