Combattere l’insonnia

Il 20 per cento della popolazione afferma di soffrire d’insonnia. La mancanza di sonno può avere forti ripercussioni sulla qualità della vita causando stress, perdita di concentrazione e persino incidenti mortali. Per questo è necessario trovare il giusto modo per combatterla, sfatando alcuni miti. 

Ne abbiamo parlato con il dottor Vincenzo Tullo, neurologo e specialista in medicina del sonno e delle cefalee di Humanitas.

Mancanza di sonno

“Moltissime persone (circa un terzo della popolazione mondiale) soffrono di mancanza di sonno (insonnia), anche solo occasionalmente. Questo disturbo può, invece, essere considerato cronico solo nei casi in cui viene riscontrato per periodi piuttosto lunghi (più di un mese). Sono soggette specialmente le donne in menopausa, dato che gli ormoni progestinici, che favoriscono il sonno, non sono più prodotti in questa fase della vita. L’insonnia se non curata può diventare dannosa perché può favorire l’insorgenza di patologie importanti come l’ipertensione, il diabete e l’obesità, può ridurre la memoria e la concentrazione e può provocare ansia e depressione. I soggetti che soffrono di insonnia devono quindi rivolgersi a medici specialisti nei disturbi del sonno che sapranno ricercare le possibili cause e consigliare le terapie più idonee.

False credenze

C’è chi le ha provate tutte ma nonostante questo non riesce a dormire più di qualche ora per notte. Ecco alcuni miti da sfatare:

–   TV prima di dormire favorisce il sonno – Non andrebbe guardata perché ostacola la produzione della melatonina, “l’ormone del sonno”. Sarebbe meglio un buon libro o un po’ di meditazione.

–   Dormire almeno 8-9 ore – Non è necessario. È importante saper ascoltare il proprio corpo che, a volte, può avere bisogno di meno ore di sonno. Il numero comunque medio di ore minimo per la salute del nostro organismo è di 5-6 ore per notte. Farmaci come i sonniferi sono sconsigliati se assunti per lunghi periodi.

–   Restare a letto in caso di insonnia – È inutile obbligare il nostro corpo ad addormentarsi e spesso questo può risultare inutile e stressante. Meglio alzarsi e fare qualcosa.

–   Gli anziani hanno bisogno di dormire di più – Non è vero. Gli anziani necessitano di dormire esattamente quanto i giovani, tenendo sempre conto delle differenze tra ogni persona.

–   L’alcol fa addormentare – L’alcol può dare la sensazione di rilassatezza ma questo effetto dura per poco tempo, trasformandosi in insonnia durante la notte. In particolare, l’alcol disturba la fase REM del sonno che è quella più importante per l’apprendimento e la memoria.

–   L’attività fisica fa sempre bene – Non prima di coricarsi perché l’adrenalina provocata dallo sport può peggiorare notevolmente la qualità del sonno.

Russare è innocuo – si tratta di un sintomo da non trascurare perché potrebbe indicare la presenza di patologie più gravi, come le apnee ostruttive del sonno che si manifestano con l’interruzione della normale respirazione durante il sonno, diminuendo il corretto apporto di ossigeno al cervello.

Quali sono i giusti rimedi?

La cura dell’insonnia prevede sia l’uso di farmaci (generalmente benzodiazepine) sia trattamenti non farmacologici come la terapia cognitivo comportamentale e la mindfulness (un’antica tecnica di meditazione che permette di raggiungere uno stato di benessere e di consapevolezza). Mentre i farmaci per l’insonnia sono indicati per la cura dell’insonnia occasionale o situazionale, i trattamenti non farmacologici sono la terapia di scelta per l’insonnia cronica.

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