Come capire se si è allergici ai gioielli?

Orecchini ma anche collane, orologi o bracciali, possono provocare una dermatite allergica da contatto (DAC), una malattia infiammatoria della cute causata dal contatto della pelle con sostanze quali coloranti, resine, gomme e metalli (ad esempio nichel e oro). Come si riconosce e si cura?

Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa Maria Rita Messina, allergologa presso gli ambulatori Humanitas Medical Care De Angeli a Milano e Assago.

Quali sono le cause della dermatite allergica da contatto?

La dermatite allergica da contatto è causata dal contatto della pelle con determinati allergeni che ne stimolano la risposta immunologica.

Quali sono i sintomi della dermatite allergica da contatto?

La dermatite allergica da contatto si manifesta con un arrossamento cutaneo pruriginoso ricoperto da vescicole, con evoluzione desquamativa.

Può presentarsi in qualsiasi parte del corpo: al cuoio capelluto (ad esempio come conseguenza di una tinta), sul palmo delle mani (dopo aver usato guanti in lattice) o ai lobi delle orecchie (dopo il contatto con gioielli contenenti nichel), etc.

L’allergia da contatto può comparire a qualsiasi età, in genere dopo un’esposizione prolungata o ripetuta a oggetti contenenti l’allergene incriminato, più raramente al primo contatto.

Quanto può durare una dermatite da contatto?

Se non trattata, la dermatite allergica da contatto può evolvere da una forma acuta a una dermatite eczematosa subacuta e poi cronica. La dermatite cronica può avere un impatto negativo sulla qualità della vita di un individuo, in particolare nel funzionamento sociale e nel benessere psicologico.

L’allontanamento dell’allergene responsabile, può portare ad una risoluzione della dermatite.

La persistenza della dermatite, a fronte di un doveroso evitamento degli allergeni, suggerisce una diagnosi alternativa (per esempio, dermatite atopica, psoriasi).

Quanto è comune la dermatite allergica da contatto?

L’incidenza e la prevalenza nella popolazione generale non sono note.

Colpisce prevalentemente la fascia d’età fra i 40 e i 45 anni senza distinzioni di sesso. È una patologia molto diffusa in ambito lavorativo (le dermatiti da contatto rappresentano circa l’80- 90% delle dermatosi professionali), ma si riscontra di frequente anche in ambito extraprofessionale

Quali possono essere i fattori di rischio per la dermatite allergica da contatto?

Occupazione: i lavoratori a più alto rischio di includono professionisti della salute, lavoratori dell’industria chimica, estetiste e parrucchieri, macchinisti e lavoratori edili.

Età: l’incidenza aumenta con l’età. L’esposizione ripetuta e prolungata a potenziali sensibilizzanti può spiegare l’alto tasso di dermatite allergica da contatto negli anziani. Un tempo si pensava che i bambini fossero risparmiati a causa di una bassa esposizione a potenziali allergeni e di un sistema immunitario immaturo, ma è ormai riconosciuto che la sensibilizzazione da contatto può iniziare anche nella prima infanzia.

Come viene diagnosticata la dermatite allergica da contatto?

La diagnosi si basa in prima istanza sull’anamnesi, volta a valutare il contatto con possibili allergeni, sia in ambito domestico che professionale; un’accurata anamnesi non può prescindere dall’ indagare la professione svolta dal paziente, gli hobby, l’utilizzo di topici (profumi, detergenti, tinture, creme idratanti, medicamenti topici) o di particolari indumenti (capi scuri/colorati) o gioielli.

L’identificazione di lesioni tipiche all’esame della pelle, può ulteriormente orientare nella diagnosi, che verrà successivamente eventualmente confermata da indagini allergologiche mirate quali i patch test o test epicutanei a lettura ritardata. 

Qual è la terapia per la dermatite da contatto?

La terapia è quella di eliminare prima di tutto il contatto con l’allergene. Inoltre, lo specialista può prescrivere una crema cortisonica per alleviare l’infiammazione e le creme emollienti prive di allergeni possono essere liberamente utilizzate in aggiunta alle terapie steroidee topiche. 

Per controllare il prurito, lo specialista potrà inoltre prescrivere un antistaminico.

Con l’allergia al nichel che tipo di gioielli posso indossare?

Poiché i gioielli (compresi gioielli in oro giallo a 9 carati e in oro bianco) sono tra le fonti più comuni di nichel e sono a contatto prolungato con la pelle, sono state suggerite diverse misure di prevenzione per limitare l’esposizione al nichel da queste fonti.

Tra i materiali metallici privi di nichel utilizzati in gioielleria, vi sono l’oro massiccio (giallo, a 12 carati o più), l’argento di tipo sterling, il titanio, il platino.

Si raccomanda sempre di verificare che nel gioiello sia riportata la dicitura “nichel free”.

Infine, rivestire le parti a contatto con la pelle con smalto per unghie, come spesso consigliato, non è una pratica raccomandata.

Specialista in Allergologia e Immunologia Clinica
Dott.ssa Maria Rita Messina
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