Con il perometro in 3D il monitoraggio del linfedema è oggi preciso, veloce e non invasivo

In Humanitas Medical Care di Bergamo è possibile fare una visita linfologica, in regime privato, in cui viene utilizzato un macchinario diagnostico per monitorare in modo preciso, veloce e non invasivo la condizione clinica di chi soffre di linfedema.

Il suo nome è “perometro in 3D (Body Scanner)” strumento che, attraverso l’utilizzo di un raggio laser, effettua una scansione volumetrica del corpo del paziente, in particolare dei suoi arti, per verificare la presenza, o meno, di gonfiori provocati dal ristagno della linfa, tra gli effetti del linfedema.

Ne parliamo con il dottor Alberto Macciò, responsabile del Servizio di Linfologia di Humanitas Medical Care di Bergamo.

Dottor Macciò, in quali casi è previsto l’uso del perometro?

“Prima di tutto bisogna sottolineare che si tratta di un apparecchio di altissima tecnologia che pochissimi centri di cura hanno a disposizione. È uno strumento diagnostico dall’utilizzo semplice, ma che risolve il grande problema della “misurazione” del linfedema, che la medicina si porta dietro da sempre. La misurazione del gonfiore provocato da questa malattia viene normalmente eseguita a mano, con una valutazione finale che è inevitabilmente soggettiva e che dipende cioè dalla capacità di analisi e dall’esperienza del medico”.

L’uso del perometro, invece, cosa permette?

«Il perometro fornisce, invece, dati certi, oggettivi. L’esame si svolge in piedi, su una pedana, dove viene effettuata una scansione in 3D, capace di fornire informazioni preziose sulle differenze di volume presenti nel corpo del paziente. In particolare, a essere analizzate sono le gambe della persona: ogni minima differenza di volume viene registrata così da valutare lo stato di avanzamento del linfedema anche in considerazione di eventuali variabili. Ad esempio, gli aumenti o le diminuzioni di peso del paziente. La scansione è velocissima, dura poco più di un minuto e, oltre a non essere invasiva, non prevede l’utilizzo di radiazioni ionizzanti».

Quali sono i vantaggi di questo macchinario?

«Il grosso vantaggio del perometro è quello di semplificare in modo drastico il controllo nel tempo (follow up) del linfedema, che in genere non sempre è semplice da eseguire. Inoltre la scansione volumetrica può essere fatta in qualsiasi momento e anche più volte ed eseguita da professionisti che non siano necessariamente il medico curante, come fisioterapisti o infermieri, rendendo così più veloce e snella la possibilità di esecuzione».

Come può essere adattata la terapia di ogni singolo paziente in base ai risultati ottenuti con il perometro?

«La quantità e la dinamicità della linfa cambiano in continuazione, di paziente in paziente, ma anche di momento in momento nella stessa persona. È importante per questo sapere quale sia la situazione attuale. per stabilire se sia il caso di mantenere o rivedere la cura in atto. La terapia del linfedema segue precisi protocolli e la sua durata può variare a seconda della condizione clinica riscontrata in ogni singola persona. Con il perometro è possibile eseguire la scansione all’inizio del percorso di cura e, a seguire, in qualsiasi momento lo si ritenga opportuno, così da poter arrivare a una stabilizzazione del risultato e adottare nuove terapie, come ad esempio sospendere i bendaggi, che fanno parte della “terapia d’attacco” al linfedema, per passare alle calze, molto meno fastidiose e molto meno impattanti sulla qualità della vita dei pazienti».

Questa possibilità di aggiornare continuamente la terapia in tempo ha riscontri anche sulla durata delle cure?

«Sì perché lo sviluppo di un linfedema è tale che a volte i pazienti si convincono che la malattia sia peggiorata quando invece non lo è. Il poter eseguire una scansione volumetrica in qualsiasi momento, in modo rapido e non invasivo consente di verificare con una certa sicurezza se effettivamente vi sia o meno un peggioramento. Nel caso in cui si tratti di un “falso allarme” si evita di sottoporre i pazienti a ulteriori analisi ed è possibile tranquillizzarli sul loro stato di salute, con grande beneficio dal punto di vista dell’approccio mentale alla cura. Per tutto ciò, non è un caso che le persone si fidino molto del perometro e si sottopongano volentieri e senza particolari preoccupazioni alla scansione volumetrica».

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