Congiuntivite, una patologia da non sottovalutare

La congiuntivite è l’infiammazione della congiuntiva, quella membrana sottilissima e umida che riveste gran parte dell’occhio. Può essere provocata da microrganismi diversi, pertanto, a seconda dell’agente scatenante, si manifesta in modi differenti.

Oggi la congiuntivite preoccupa particolarmente, poiché rientra tra i sintomi dell’infezione da Covid-19, ma basta anche una semplice influenza per scatenarla.

Ne abbiamo parlato con il dottor Alberto Alini, medico  oculista presso Humanitas Medical Care Milano Murat.

Che cos’è la congiuntivite? Da che cosa può essere causata?

La congiuntivite è uno stato infiammatorio più o meno grave della congiuntiva, provocata da batteri, miceti o virus, allergie, sostanze tossiche, farmaci, oppure da un corpo estraneo, come per esempio la sabbia o la polvere.

È una malattia contagiosa? Può danneggiare gli occhi?

Le forme virali, in genere associate ai virus influenzali, sono le più contagiose e possono essere trasmesse da una persona all’altra con il contatto diretto, mani non lavate in modo adeguato, o utilizzando gli stessi asciugamani e cuscini.

 Alla prima comparsa dei sintomi di congiuntivite, è consigliabile recarsi dallo specialista perché, in particolar modo le congiuntiviti virali e batteriche, se non trattate tempestivamente, possono dare seri problemi all’occhio e alla vista.

Come riconoscere i vari tipi di congiuntivite?

L’arrossamento di uno o entrambi gli occhi è il campanello d’allarme della presenza di congiuntivite, che si distingue in virale, batterica o allergica sulla base di sintomi specifici.

La congiuntivite virale insorge con un leggero fastidio a un occhio, poi anche all’altro, gonfiore della palpebra e della congiuntiva, lacrimazione densa e abbondante, importante fotofobia, cioè fastidio alla luce e disturbo della vista. Se non trattata in tempi brevi può sfociare in cheratite virale, ovvero un’infezione della cornea con una limitazione della visione.

Nella congiuntivite batterica è presente una secrezione purulenta che può variare anche nella gravità sulla base del batterio responsabile. Come per la congiuntivite virale, se non trattata adeguatamente e in tempi brevi, l’infezione può diffondersi e creare danni anche permanenti ai tessuti oculari vicini (cornea, ghiandola lacrimale, palpebre).

La congiuntivite allergica, invece, si manifesta con prurito, sensazione di corpo estraneo, lacrimazione, gonfiore della palpebra, fotofobia. È piuttosto frequente, ma clinicamente meno grave se trattata in modo adeguato e in tempi brevi.  

Come va curata la congiuntivite?

Una volta diagnosticato il tipo di congiuntivite attraverso la visita oculistica, viene prescritta la terapia adatta con colliri antivirali, antibiotici o antifungini, oppure colliri con antistaminico o cortisonico.

In caso di congiuntivite batterica che non risponde al trattamento, può essere necessario effettuare un tampone congiuntivale per valutare, attraverso un esame specifico (antibiogramma), un’eventuale resistenza ad alcuni antibiotici e quindi individuare quello più efficace.

Per la cura delle forme allergiche, oltre all’oculista, può essere utile rivolgersi  all’allergologo.

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