Cosa fare in caso di stenosi lombare?

La stenosi lombare è un restringimento del canale vertebrale e/o dei forami intervertebrali a carico del rachide lombosacrale. È una condizione che spesso colpisce la popolazione di età compresa tra i tra i 50 e i 75 anni, ed è caratterizzata da lombalgia e dolore agli arti inferiori che solitamente si intensifica durante la deambulazione, limitandone l’autonomia.

Ce ne parla il dott. Alessandro Ortolina, neurochirurgo presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola a Milano.

Quali sono le cause della stenosi lombare?

La stenosi può presentarsi in due forme: primitiva (o congenita) e secondaria (degenerativa). Nel primo caso – più raro – la causa è attribuita ad un ristretto diametro del canale spinale su base costituzionale ( brevità dei peduncoli vertebrali); nel secondo, più comune, la causa è multifattoriale e dipende da diversi fattori come:

·  degenerazione delle faccette articolari delle vertebre con conseguente loro ipertrofia;

·  ernia discale ;

·  ipertrofia delle lamine;

·  ispessimento o calcificazione del Legamento Longitudinale Posteriore (LLP);

·  spondilolistesi;

·  scoliosi del rachide lombare;

·  presenza di tessuto cicatriziale (ad esempio come esito di interventi chirurgici).

Quali sono i sintomi della stenosi lombare?

I sintomi variano in base al livello di gravità. Tuttavia, quelli più importanti includono:

·  dolore agli arti inferiori (che tende a diminuire quando ci si ferma)

·  lombalgia

·  formicolio e/o intorpidimento a carico dell’area del corpo (gluteo, gamba, piede) corrispondente alla radice nervosa interessata dalla compressione)

·  claudicatio motoria (aumento del dolore che si irradia agli arti inferiori durante la deambulazione)

·  ipostenia (perdita di forza) degli arti inferiori

·  disturbi sfinterici (difficoltà ad urinare), sintomo raro , ma costituisce , quando presente, un’emergenza chirurgica

·  deficit motori (sensazione che la gamba ceda)

·  paresi degli arti inferiori

La consulenza di un neurochirurgo, in presenza di diagnosi di stenosi lombare, va effettuata quando i sintomi ormai invalidanti non rispondono dalla terapia farmacologica o conservativa\fisioterapica o in presenza di comparsa di deficit neurologici o della funzione sfinterica.

Come si riconosce la stenosi lombare?

La diagnosi della stenosi lombare viene definita in base all’età e ai sintomi del paziente e ad ulteriori indagini radiologiche, come la tomografia assiale computerizzata (TAC) e la risonanza magnetica nucleare (RMN).

Come può essere trattata la stenosi lombare?

Il trattamento della stenosi lombare dipende sicuramente dalla gravità dei sintomi e dalla durata di questi ultimi.

Inizialmente consiglio di rivolgersi al proprio medico di medicina generale per impostare una terapia antalgica farmacologica e ad una valutazione fisiatrica per impostare un programma di riabilitativo individuale. Per i casi in cui i sintomi si aggravano progressivamente, limitando l’autonomia di marcia del soggetto affetto da stenosi a poche centinaia di metri, costringendolo ad interrompere frequentemente una passeggiata, o nei casi in cui si assiste alla comparsa di deficit neurologici agli arti inferiori (paresi dei piedi) o di altri sintomi, più rari, come incontinenza urinaria, è sicuramente indicato il trattamento microchirurgico finalizzato al ripristino delle normali dimensioni\diametro del canale spinale, ottenendo così la decompressione delle strutture nervose e la risoluzione definitiva della stenosi lombare.

Esistono diverse tecniche chirurgiche di decompressione che lo specialista, in accordo con il paziente, può eseguire\applicare a seconda dei casi in base alle condizioni cliniche e delle aspettative del paziente.

La tecnica chirurgica, negli ultimi anni, è stata perfezionata notevolmente anche grazie all’aiuto delle nuove tecnologie che assistono il chirurgo in sala operatoria come: perfezionamento di microscopi operatori, tac portatili e corobot che sono di supporto allo specialista.

Presso la nostra struttura siamo dotati dei più aggiornati strumenti che rendono questo intervento sicuro ed efficace. 

Specialista in Neurochirurgia
Dott. Alessandro Ortolina
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