Cosa posso prendere per l’influenza intestinale?

Vomito, nausea, brividi, dolore allo stomaco e diarrea. I sintomi dell’influenza intestinale possono essere molteplici e metterci davvero a dura prova. Cosa possiamo fare per attenuarli, quando invece, è meglio recarsi dallo specialista?

Ne abbiamo parlato con il dott. Marco Dal Fante, gastroenterologo presso l’ambulatorio di Humanitas Medical Care Murat a Milano.

Che cos’è l’influenza intestinale?

È una gastroenterite di origine virale che, come dicevamo, può presentarsi con diarrea frequente (da 5-6 scariche fino a 15-20 in 24 ore), febbre inferiore ai 38°, nausea, vomito, mancanza di appetito, mal di testa e dolori osteoarticolari e muscolari. Contrariamente a quando si è soliti pensare, non è legata al virus dell’influenza stagionale, ma ad altri virus come norovirus, adenovirus e rotavirus (quest’ultimo soprattutto nei bambini).

Come si possono prendere questi virus e che caratteristiche hanno?

La trasmissione di questi virus avviene con diverse modalità, quali il contatto diretto con oggetti contaminati (posate, piatti), con l’ingestione di cibi o di acqua contaminata (anche i cubetti di ghiaccio possono trasmettere il virus).

Cosa devo fare per alleviare i sintomi?

Consiglio di evitare gli antidiarroici (perché agiscono “paralizzando” l’intestino, che non ha più capacità contrattile e quindi non ha peristalsi cioè la capacità di far progredire verso il retto il contenuto intestinale, trattenendo così all’interno sia le feci liquide che i virus; questa situazione favorisce la replicazione delle particelle virali che diventano quindi molto più numerose), di bere molto e se necessario, assumere farmaci di automedicazione per contrastare mal di testa, febbre e dolori (per esempio paracetamolo, ma solo per massimo 5 giorni e non più di due volte al giorno).

Consiglio di evitare anche l’assunzione di antibiotici, che non hanno effetto sulla replicazione dei virus.

Cosa posso fare in caso di nausea?

Assumere cibi facilmente digeribili, come carboidrati, in piccole quantità ripetute più volte nella giornata. Esistono integratori per la funzionalità intestinale facilmente reperibili in farmacia. I veri farmaci antiemetici (contro la nausea ed il vomito) andrebbero assunti solo con prescrizione medica e quindi dopo aver consultato il proprio medico curante o uno specialista.

Per i dolori allo stomaco, invece, cosa posso prendere?

I classici antiacidi (a base di idrossido di magnesio o magaldrato), meglio in sciroppo o pastiglie masticabili, ma non più di 3 o 4 volte al giorno. 

Quanto dura l’influenza intestinale e cosa fare dopo?

La situazione dovrebbe risolversi spontaneamente in 3-5 giorni, in caso contrario è bene consultare il medico.

Dopo la remissione della fase diarroica, soprattutto se è durata più di 2 giorni e con molte scariche giornaliere, la composizione del microbioma intestinale sarà molto cambiata.  È utile quindi assumere dei probiotici, quelli che una volta chiamavamo “fermenti lattici”, per ripristinare rapidamente la composizione della nostra “flora batterica”.

Quali esami mi farà il medico? 

In base all’anamnesi, alla eventuale presenza di altri soggetti conviventi con gli stessi sintomi, all’età e all’eventuale presenza di altre patologie preesistenti, il medico deciderà di volta in volta se limitarsi ad esami di laboratorio (esame delle feci ed esami del sangue) o ad accertamenti strumentali.

Dagli esami di laboratorio avremo informazioni che ci aiuteranno ad escludere sovrapposizioni batteriche, quali salmonella e shigella, consentendo anche un’adeguata valutazione sia degli elettroliti presenti nel sangue (indispensabili per molte funzioni del nostro organismo, tra cui il battito cardiaco e la trasmissione degli impulsi nervosi), sia dello stato nutrizionale del soggetto. Queste informazioni consentono allo specialista di scegliere le terapie più adeguate per una rapida e completa guarigione.

Gastroenterologia ed Endoscopia
Dott. Marco Dal Fante
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