Cosa si intende per ecografia internistica?

L’ecografia è un esame strumentale che utilizza gli ultrasuoni, onde sonore ad alta frequenza, per “vedere” gli organi interni. La potenza degli ultrasuoni è bassa, pertanto, è innocua e non rappresenta alcuna controindicazione. Si esegue con sonde in grado di emettere ultrasuoni e ricevere gli eco che vengono elaborati, per ricavarne un’immagine interpretabile. 

L’ecografia nel suo sviluppo ha interessato tutte le branche della medicina in modo particolare  la ginecologia, l’ostetricia, l’ortopedia, la senologia, la chirurgia e la medicina interna con le sue specialità, come la gastroenterologia, l’immunologia, la pneumologia, la reumatologia, l’endocrinologia, l’ematologia, l’oncologia, la nefrologia, l’urologia, la dermatologia, etc.

L’ecografia internistica costituisce insieme alla visita clinica sempre più spesso l’approccio iniziale del percorso clinico diagnostico del paziente.

Ce ne parla il dott. Franco Salvetti, specialista presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Busto Arsizio.

A cosa serve l’ecografia internistica?

L’ecografia internistica serve a studiare  la morfologia e la struttura, nella fattispecie la ecostruttura, degli organi addominali,  del collo, dei tessuti molli e della cute, ricavandone informazioni utili alla diagnosi di malattie internistiche e sistemiche ed evidenziando la presenza di lesioni all’interno degli organi studiati. Si esegue con sonde percutanee appoggiate sulla superficie corporea con interposto gel acquoso-salino.

Quali sono le ecografie internistiche?

·    Ecografia addome completo: esamina il fegato, la colecisti, le vie biliari, la milza, i reni, il pancreas, lo stomaco, i grossi vasi addominali, la vescica. L’esame degli organi riproduttivi femminili e della prostata è meno approfondito di quanto invece si possa ottenere con sonde endocavitarie, utilizzate dallo specialista ginecologo o urologo, in ogni caso l’ecografia di questi organi può rivelarsi utile per una successiva valutazione specialistica. L’immagine ecografica permette di individuare danni patologici come accumulo di lipidi frequentemente visto nel fegato,  la presenza di calcoli nella colecisti, di calcoli urinari, la dilatazione di vie di escrezione come le vie biliari e gli ureteri, lesioni all’interno degli organi. Calibro e parete dei maggiori vasi addominali sono di ordinaria valutazione. Richiede come preparazione paziente digiuno da almeno 6 ore e vescica piena.

·    Ecografia anse intestinali: inizia con l’esame panoramico dell’intestino  per la ricerca di dilatazioni patologiche delle anse intestinali e del colon, la presenza di stasi di ingesti dovuti a occlusione o subocclusione dell’intestino; la presenza di linfoadenopatie, di  liquido addominale libero nella cavità peritoneale, di processi infiammatori come l’appendicite e la diverticolite.  Prosegue con sonda ecografica lineare specifica per la determinazione della conformazione e lo spessore della parete dei vari distretti dell’intestino tenue, nella fattispecie del digiuno per la ricerca di malattie da malassorbimento come la celiachia e la parte terminale dell’ileo alla confluenza nel ceco dove  spesso si trovano le lesioni del morbo di Crohn. Lo studio del colon nei suoi tre tratti principali, iniziato nell’esame panoramico, si completa con  l’esame della conformazione della parete e dello spessore nei tratti in cui si sospetta la presenza di diverticoli o lesioni stenosanti. Richiede come preparazione paziente digiuno da almeno 6 ore, preferibile 8 ore, diuresi 2 ore prima dell’esame e successiva assunzione di 200 ml di acqua.

·    Ecografia addome superiore: esamina il fegato, la colecisti, le vie biliari, la milza, il pancreas, lo stomaco e i reni con le modalità e lo scopo dell’esame dell’addome completo. Presenta il vantaggio di essere più breve. La preparazione non comporta la vescica piena ma solo il digiuno di 6 ore. Questo esame è molto utile nei casi di follow up di patologie epatiche e oncologiche, o pancreatiche o renali.

·    Ecografia addome inferiore: permette di valutare anatomia e funzionalità degli organi pelvici, come la vescica, i principali vasi iliaci e i tratti del colon destro e sinistro alloggiati nella pelvi, inoltre per la femmina, l’indagine riguarda utero e ovaie, mentre per il maschio lo studio della prostata e delle vescichette seminali (anche in questo caso vale con  la precisazione precedentemente fatta per l’addome completo). L’esame è utile come controllo in sintomatologie urinarie necessarie di inquadramento clinico diagnostico, presenza di cisti ovariche soprattutto in pazienti femmine in età puberale, e nei follow up oncologici.  La preparazione del paziente comporta vescica piena .

·    Ecografia tiroide e paratiroidi: viene impiegata per esplorare la struttura della tiroide per la diagnosi di tiroiditi, utile all’endocrinologo per l’adozione di terapia ormonale sostitutiva. Le formazioni nodali tiroidee, tra l’altro molto diffuse, vengono studiate con lo scopo di individuare nella loro morfologia e struttura quei fattori di rischio di malignità in base ai quali viene data una classificazione, utile per le decisioni dello specialista sulla necessità o meno di operare (agoaspirato dei noduli). Le paratiroidi, normalmente in numero di quattro, sono troppo piccole e profonde per essere ecograficamente distinguibili, lo sono d’altra parte gli adenomi paratiroidei che hanno notevole valore diagnostico endocrinologico.

·    Ecografia ghiandole salivari: l’esame del collo si completa normalmente con un controllo delle ghiandole maggiori salivari, può tuttavia essere richiesto un esame specifico delle ghiandole salivari per la presenza di malattie infiammatorie autoimmuni sistemiche, che ne sconvolgono la struttura e la funzione, ed infine per la presenza di lesioni nodulari o di calcoli salivari.

·    Ecografia scrotale: la discreta accessibilità agli organi riproduttivi  maschili consente uno studio ecografico dello scroto e dei testicoli. L’ecografia permette di valutare la morfologia dei testicoli e dei dotti deferenti ad esso annessi, ricavando informazioni utili per le diagnosi di infertilità. Inoltre, permette di acquisire informazioni su patologie della borsa scrotale, come l’idrocele e su disfunzioni vascolari come il varicocele. Sono altresì evidenziabili lesioni cistiche e lesioni occupanti spazio.  

·    Ecografia linfonodi/collo: permette di valutare lo stato dei linfonodi, la  loro morfologia e struttura, distinguendo linfonodi infiammatori da forme neoplastiche o indicando la necessità di un esame bioptico. Utile nel follow up oncologico delle malattie oncoematologiche e del melanoma. L’ecografia del collo permette inoltre di valutare la struttura della parete dell’esofago cervicale e la sua funzionalità con l’osservazione del passaggio del bolo salivare per i casi sospetti di disfagia.

·    Ecografia delle parti molli e della cute: l’esame è indicato nel caso di tumefazioni o formazioni cutanee di solito apprezzabili ma non diagnosticabili con il solo esame clinico. L’esame ecografico permette di porre diagnosi di lesioni della cute e del sottocute come cisti, lipomi sottocutanei, formazioni cutanee espansive. Le ernie, causate dal cedimento della fascia muscolare addominale o dei legamenti  in particolare nel distretto inguinale, con fuoriuscita di parti dell’intestino in tasche, delimitate dall’esterno  soltanto dalla cute, sono inquadrabili dall’ecografia dei tessuti molli in termini di posizione, estensione e contenuto con indicazioni utili per la terapia chirurgica. Corollario ma non meno importante  dell’ecografia dei tessuti molli è l’esame delle maggiori stazioni linfonodali cutanee poste nell’ascella e nell’inguine da ambo i lati, esame normalmente eseguito in corso di follow up del melanoma.

·    Ecografia apparato urinario: comprende, oltre l’esame morfologico e strutturale dei reni, della vescica e degli ureteri, la ricerca della  presenza di stasi di urina nella pelvi renale, di calcoli alle giunzioni dell’uretere con la pelvi renale e con la vescica. La funzionalità della vescica  può essere studiata dalla determinazione del  volume di urina residuo dopo minzione .Si  associa infine un esame ecocolordoppler  delle arterie renale all’ilo e intrarenali.

·   Ecografia delle ghiandole surrenali:  le ghiandole surrenali non sono facilmente ecografabili soprattutto a sinistra ma possono divenire oggetto di studio ecografico nel sospetto clinico di adenomi surrenali funzionanti

Ecografia e Medicina generale
Dr. Franco Salvetti
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