Cosa sono i fibromi uterini?

I fibromi uterini sono formazioni benigne che interessano il tessuto muscolare dell’utero. Possono variare in dimensioni, forma e posizione (nel 95% si formano nel corpo dell’utero, nel 5% dei casi nel collo uterino): alcuni sono molto piccoli e asintomatici, altri possono essere più grandi ed associarsi a sintomi come sanguinamento abbonante durante le mestruazioni, dolori mestruali o dolore durante i rapporti sessuali. Si tratta di una patologia molto comune che tuttavia va tenuta sotto controllo per evitare che possano formarsi più fibromi (di dimensioni anche voluminose) che potrebbero rendere necessario un intervento d’urgenza.

Ce ne parla la dott.ssa Cristina Rosa, ginecologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Lainate.

Quanto sono comuni i fibromi uterini?

I fibromi uterini sono una patologia dell’apparato genitale femminile piuttosto comune che può colpire il 70% delle donne di 45 anni. La prevalenza dei fibromi aumenta con l’età, essendo molto bassa prima dei 20 anni, e crescendo gradualmente sino a raggiungere un picco tra i 40 e i 50 anni.

Quali sono i possibili sintomi dei fibromi uterini?

Come dicevamo, i fibromi uterini sono spesso asintomatici. Tuttavia, i sintomi, quando si manifestano, dipendono dalle dimensioni e dalla posizione del fibroma. In genere, quelli riportati maggiormente dalle pazienti sono:

·  Mestruazioni abbondanti o ravvicinate

·  Dismenorrea (mestruazioni dolorose)

·  Dolore durante i rapporti sessuali

·  Dolore pelvico

·  Minzione frequente

·  Sensazione di “pesantezza” addominale

·  Difficoltà a portare a termine una gravidanza

Come è possibile ridurre la sintomatologia dolorosa?

I fibromi asintomatici non hanno bisogno di trattamento; inoltre, nelle donne in fase perimenopausale, si può attendere e monitorare la situazione, poiché i sintomi, generalmente, si risolvono con la riduzione delle dimensioni del fibroma dopo la menopausa, cosa che succede perchè gli estrogeni sono indispensabili per la crescita di questi tumori. Con l’insorgere della menopausa il volume del fibroma tende a ridursi e così anche i sintomi.

Se i fibromi sono sintomatici o di grandi dimensioni, il medico ginecologo provvede a prescrivere dei farmaci, le opzioni terapeutiche sono:

  • Agonisti dell’ormone di rilascio delle gonadotropine (gonadotropin-releasing hormone, GnRH): servono prima dell’intervento per ridurre il volume del fibroma in fase preoperatoria
  • Pillola contraccettiva estro-progestinica: utile a contrastare la crescita del fibroma, ridurre il flusso e il dolore mestruale
  • Progestinici naturali: possono sopprimere, in parte, la stimolazione estrogenica per la crescita del fibroma uterino. I progestinici possono ridurre il sanguinamento uterino, ma non riducono i fibromi
  • Modulatori selettivi dei recettori estrogenici: possono contribuire a ridurre la crescita del fibroma
  • Danazolo: è un agonista androgenico e può sopprimere la crescita del fibroma
  • Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) possono essere usati per trattare il dolore, tuttavia non diminuiscono il sanguinamento
  • Acido tranexamico: riduce il sanguinamento uterino
  • Raloxifene: è un farmaco usato per prevenire e trattare l’osteoporosi nelle donne in postmenopausa, riduce le dimensioni dei fibromi nelle donne in postmenopausa

Quali sono i principali fattori di rischio dei fibromi uterini?

Esistono alcuni fattori che possono aumentare la possibilità di sviluppare fibromi uterini, tra questi troviamo:

·  Età

·  Arrivo del ciclo in giovane età

·  Carenza di vitamina D

·  Mangiare troppa carne rossa e non abbastanza verdure, frutta o latticini

·  Alcol

·  Storia familiare

Quali sono gli esami che permettono di diagnosticare la presenza di un fibroma uterino?

Si può sospettare la presenza di un fibroma uterino già durante una visita ginecologica, per confermare la diagnosi viene poi eseguita un’ecografia trans-vaginale (un esame indolore che consente di individuare anche la presenza di fibromi uterini più piccoli). Inoltre, potrebbe essere utile un’isteroscopia diagnostica (mediante l’introduzione di una piccola sonda nella cavità uterina, è possibile visualizzare i fibromi e procedere eventualmente con una biopsia, per prelevare del tessuto analizzare successivamente in laboratorio).

Quali sono i trattamenti e quando è necessario operare?

I possibili trattamenti per i fibromi uterini comprendono: 

  1. Miomectomia: asportazione chirurgica del fibroma uterino. La miomectomia viene praticata per i fibromi di grandi dimensioni e più facilmente aggredibili.
  2. Isterectomia: asportazione dell’organo (soluzione preferibile per le donne in menopausa e per i fibromi di grosse dimensioni, allo stadio avanzato)
  3. Embolizzazione: comporta il blocco dell’irrorazione sanguigna nell’utero. Il vantaggio dell’embolizzazione è la possibilità di trattare velocemente ed efficacemente la totalità dell’utero.

Quali sono i rischi di una diagnosi tardiva?

I rischi per la paziente possono essere causati dalle perdite ematiche particolarmente abbondanti che possono determinare un’anemia persistente; forti dolori; la compromissione della fertilità o problematiche ostetriche (determinate dalla localizzazione del fibroma); una compressione degli organi adiacenti.

Fibromi diagnosticati in ritardo, se associati a sintomatologia importante, o la presenza di fibromi multipli e voluminosi, possono rendere necessario un intervento d’urgenza e l’impossibilità di salvaguardare l’utero della paziente.

È possibile prevenire i fibromi uterini?

I fibromi non possono essere prevenuti, ma alcuni studi suggeriscono che buone abitudini di vita, accompagnate da un esercizio fisico regolare, possono ridurne la presenza.

Ginecologia ed Ostetricia
Dott.ssa Cristina Rosa
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