Cos’è l’ipertrofia prostatica e come prevenirla o curarla?

La prostata appartiene alle ghiandole accessorie dell’apparato riproduttivo maschile. Ha forma di una castagna ed è localizzata profondamente nella pelvi, sotto la vescica e davanti al retto. Viene attraversata dall’uretra e dai dotti eiaculatori. In più, è in stretto contatto con gli sfinteri urinari e i nervi e vasi dell’erezione.

Con l’avanzare dell’età questa ghiandola tende ad ingrossarsi e a causare numerosi sintomi che deteriorano la qualità della vita.

È molto difficile prevenire il suo ingrossamento, ma si può tenere sotto controllo con check up periodici, attività fisica e una buona dieta.

Ne abbiamo parlato con il dott. Luigi Bevilacqua, urologo presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola a Milano.

Che cos’è la prostata?

La prostata è una ghiandola dell’apparato genitale maschile la cui funzione è quella di produrre liquido seminale, insieme con le vescichette seminali. È costituita da circa 20 strutture ghiandolari ramificate che si diffondono in una matrice fibromuscolare. In particolare, circa il 70% sono elementi ghiandolari e il resto (30%) è stroma fibromuscolare. 

Le ghiandole prostatiche secernono un liquido che fa parte del liquido seminale e serve per la sopravvivenza e la motilità degli spermatozoi.

La prostata dal punto di vista anatomico viene divisa in 5 zone: quelle più importanti sono la zona di transizione che si trova profondamente nella ghiandola attorno all’uretra prostatica e la zona periferica che è la zona più estesa e si trova posteriormente. Dalla zona di transizione nasce l’ipertrofia prostatica e dalla zona periferica la maggior parte dei tumori.

A causa dei suoi rapporti anatomici, la prostata viene coinvolta nella minzione, nella erezione e nell’eiaculazione, anche se non partecipa direttamente a queste funzioni. Pertanto le  patologie che interessano la ghiandola (IPB, infiammazioni, infezioni) possono deteriorare indirettamente questi meccanismi.

Cosa causa l’ingrossamento della prostata?

L’ingrossamento della prostata è una condizione molto comune negli uomini sopra i 50 anni. Le cause, tuttavia, non sono ben definite.

Con l’età la prostata cambia: la sua struttura si modifica e le dimensioni aumentano. La proliferazione di cellule normali (non neoplastiche) attorno all’uretra prostatica crea un nucleo di tessuto, noto come adenoma, che fa espandere il volume della prostata. Questa crescita benigna avviene nella zona di transizione della prostata, comprimendo l’uretra prostatica e ostacolando la fuoriuscita dell’urina. Si tratta di una patologia molto comune negli uomini: colpisce il 5-10% degli uomini dopo i 40 anni di età e oltre l’80% dopo i 70 e 80 anni, ma produce sintomi solo nella metà dei soggetti. Tale ingrossamento non deve destare eccessivo allarme, perché si tratta di una patologia benigna​.

Quali possono essere i sintomi associati all’ingrossamento della prostata?

L’aumento del volume, la forma e la direzione di crescita dell’adenoma e la presenza di infiammazione determinano ostruzione dell’uretra e del collo vescicale e irritazione della vescica (iperattività).

Questo genera vari disturbi delle basse vie urinarie (LUTS: Lower Urinary Tract Symptoms). I segni di un ingrossamento della prostata possono includere:

  • difficoltà allo svuotamento della vescica con getto   minzionale rallentato
  • esitazione minzionale
  • sgocciolamento post-minzionale
  • pollachiuria (aumentata frequenza minzionale)
  • urgenza (stimolo improvviso e difficilmente controllabile)
  • nicturia (svegliarsi più volte di notte a causa dello stimolo minzionale)
  • dolore o fastidio nella zona vescicale o perineale
  • stranguria (bruciore durante la minzione)
  • utilizzo dei muscoli addominali per terminare la minzione

I sintomi non dipendono unicamente dal volume della prostata ma dal grado di infiammazione prostatica, di spasmo della muscolatura prostatica e dalla conformazione dell’adenoma. A volte, prostate molto grandi possono non provocare alcuna sintomatologia ma in alcuni casi prostate piccole ma molto infiammate possono creare numerosi problemi.

L’ipertrofia prostatica che determina LUTS può essere la causa anche della disfunzione erettile.

A quali altre complicanze può portare l’ingrossamento della prostata?

Le complicanze a lungo termine dell’ipertrofia prostatica non curata possono portare ad un deterioramento degli organi connessi come la vescica:

  • Vescica da sforzo (parete ispessita, diverticoli, ristagno abbondante di urine dopo la minzione e quindi infezioni urinarie ricorrenti)
  • Macroematuria (urine ematiche poiché la prostata infiammata e congesta diventa facilmente sanguinante)
  • Prostatite acuta (infezione acuta con febbre e malessere)
  • Calcolosi vescicale (urine che ristagnano cronicamente nel
  • Ritenzione completa di urina (impossibilità di mingere) con posizionamento in urgenza di catetere vescicale
  • Insufficienza Renale per dilatazione di entrambi i reni (quando la vescica non riesce a svuotarsi per molto tempo)

Come è possibile tenere sotto controllo le dimensioni della prostata? 

Da circa i 50 anni in su tutti gli uomini dovrebbero eseguire una visita urologica annuale per tenere monitorato il benessere delle vie urinarie e per screening del tumore alla prostata. Tenere sotto controllo il volume prostatico è difficile poiché l’ingrossamento della prostata è un fenomeno del tutto imprevedibile. Ma già da quando si è giovani adulti uno stile di vita sano con attività fisica regolare e dieta equilibrata possono diminuire  o tenere a bada il tasso di infiammazione cronica ed aumento di volume prostatico.

Quando è necessario rivolgersi ad uno specialista?

Se la qualità della vita inizia a deteriorarsi a causa dell’insorgenza graduale di uno dei sintomi ostruttivi od irritativi elencati prima è buona norma rivolgersi allo specialista urologo per l’inquadramento della patologia e l’impostazione di un iter diagnostico-terapeutico adeguato.

Quali sono gli esami da fare?

Gli esami a cui potrà essere sottoposto il paziente sono:

  • Questionario IPSS
  • Esame del sangue: PSA reflex, creatininemia
  • Esame urine (con urinocoltura se sospetto di infezione)
  • Ecografia apparato urinario
  • Uroflussimetria

In casi particolari: esame urodinamico, cistoscopia

Visite ed Esami
Visita urologica

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