Curare il cancro ai polmoni è possibile

Il tumore polmonare è la prima causa di morte per tumore negli uomini e la terza nelle donne e colpisce 118 persone ogni 100.000. Perciò la diagnosi precoce e lo screening di massa sono fondamentali nel migliorare le possibilità di cura e ridurre la mortalità.

Lo screening per il tumore al polmone è stato riproposto in seguito alla diffusione della TAC spirale, un esame che permette di scoprire micro-tumori polmonari con un’efficienza cinque volte superiore a quella della radiografia convenzionale.

Quali sono le cause del tumore del polmone?

La diffusione del tumore del polmone è in aumento, soprattutto nel mondo occidentale, a causa del vizio del fumo che continua a estendersi fra i giovani e resta molto diffuso fra gli adulti.

Nel 90% dei casi la causa principale è il fumo di sigaretta. I danni provocati dal fumo compaiono anche con 20 o 30 anni di ritardo. Il secondo fattore di rischio è risiedere in una zona ad alto tasso di industrializzazione. Infine, si sospettano delle cause predisponenti di origini genetica.

Come si sviluppa il tumore al polmone?

Il tumore del polmone origina quasi sempre dalle cellule che rivestono i bronchi o gli alveoli e può interessare le ghiandole linfatiche, originando, frequentemente, metastasi in organi lontani, come cervello, l’altro polmone, fegato e ossa.

È una malattia molto grave perché, oltre a colpire un organo vitale, viene diagnosticato quando ormai è esteso. Esistono due tipologie di tumore del polmone: quello a piccole cellule, maligno, che si cura principalmente con la chemioterapia e la radioterapia. I tumori non a piccole cellule, più spesso operabili, vengono normalmente curati con l’intervento chirurgico.

Come si cura?

L’intervento chirurgico è la terapia più efficace quando il tumore è ancora confinato al polmone e non esistono metastasi.

L’operazione consiste nell’asportare la parte di polmone malato e le ghiandole linfatiche circostanti. Nei casi non operabili viene scelta la radioterapia, che bombarda la massa tumorale con un fascio di energia dall’esterno, causando l’arresto della crescita o la morte delle cellule tumorali.

La chemioterapia è usata nei casi di malattia avanzata, quando viene invaso un organo vicino o in presenza di metastasi. Agisce in tutto l’organismo colpendo anche le cellule che sono migrate dalla sede originaria, ma da sola non è in grado di sconfiggere la malattia. Può essere utile per ridurre il volume di un tumore molto grosso e renderlo operabile.

Quali sono gli esami da fare? Come si può fare prevenzione?

Per diagnosticare il tumore, l’esame più comune è la radiografia del torace, in grado di svelare la presenza di noduli polmonari della dimensione di un centimetro.

L’esame citologico dell’espettorato consiste nella ricerca, tramite microscopio ottico, di cellule con caratteristiche sospette.

La TAC spirale è un esame con i raggi X computerizzato in grado di fornire delle immagini dei polmoni e degli altri organi interni.

La broncoscopia invece consente di ispezionare le vie respiratorie con una sonda munita di telecamera passando dal naso o dalla bocca, riuscendo così a prelevare del tessuto in una zona specifica.

L’unica forma di prevenzione primaria consiste nel non fumare. La prevenzione secondaria è la diagnosi precoce, che può essere praticata attraverso regolari e frequenti screening.

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