I dispositivi touch e i pericoli per mani e dita

La tecnologia ci è di grande aiuto nella vita di tutti i giorni. Oggi, grazie a smartphone e tablet siamo sempre in comunicazione con chiunque nel mondo.

Tuttavia, vi è anche il rovescio della medaglia.

L’utilizzo prolungato ed eccessivo di questi computer tascabili, infatti, può provocare disturbi alle nostre dita, fino a sfociare in vere e proprie patologie.

Per esempio, il cosiddetto tunnel carpale inizia a manifestarsi anche tra i giovani, i maggiori consumatori di tecnologia.

Ne abbiamo parlato con il Dottor Davide Smarrelli, Responsabile dell’Unità Funzionale di Chirurgia della mano presso l’Istituto Clinico Humanitas.

L’uso prolungato di tablet e smartphone può provocare problemi anche seri alla mano?

Sollecitare l’articolazione del pollice o dell’indice può provocare indolenzimento nella struttura della mano e di conseguenza anche del polso.

Occorre ricordare che la mano è un organismo complesso, composto da tendini, nervi e arterie.

Il pollice, in particolare, è senza il dubbio il dito più sollecitato perché, oltre a digitare, rappresenta l’elemento cardine per la funzionalità della mano.

Un bruciore alla base del pollice può rappresentare l’esordio di un problema degenerativo all’articolazione che, alla lunga, può portare a un processo artrosico.

Sotto accusa c’è anche il mouse, sospettato di provocare danni al polso, fino al tunnel carpale.

La sindrome del tunnel carpale è la patologia più frequente riscontrata dai chirurghi della mano.

Essa si manifesta inizialmente con un formicolio alle dita, soprattutto di notte, a causa della compressione del nervo mediano all’interno del polso.

In casi estremi, possiamo registrare anche segnali degenerativi come perdita di sensibilità delle dita e forza della mano.

Questo disturbo si acuisce quando usiamo il mouse, o anche tenendo in mano lo smartphone, perché l’estensione del polso provoca un aumento della pressione all’interno del canale carpale tre volte superiore alla pressione normale.

È possibile la prevenzione o dobbiamo rassegnarci?

La prevenzione è difficile. La cosa ottimale sarebbe limitare i movimenti, diminuire l’invio di SMS, alzarsi più spesso dal tavolo su cui appoggiamo il nostro PC ma senza sgranchire le dita come facciamo per le gambe, perché in questo modo aggiungiamo stress a stress.  

Se il disturbo a dita e mano è ormai conclamato, come ci dobbiamo comportare?

Per prima cosa occorre rivolgersi a uno specialista, come il chirurgo della mano.

Dal punto di vista diagnostico esistono validi esami strumentali come radiografia ed ecografia, e l’elettromiografia, che studia dell’attività elettrica del nervo.

Inizialmente è d’uso prescrivere trattamenti con farmaci neurotrofici e terapie come ultrasuoni o utilizzo di tutori.

Se questi trattamenti non sortiscono l’effetto sperato, allora occorre prendere in considerazione un intervento di chirurgia mininvasiva.

 

 

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