Disturbi del sonno: dal russamento alle apnee ostruttive

Il russamento e le apnee ostruttive del sonno sono un problema molto diffuso: più della metà degli italiani russa e quasi 1 su 4 soffre delle cosiddette apnee nel sonno. Il russare di per sé è già un disturbo del sonno, che spesso crea non pochi problemi anche a chi dorme vicino a noi (russamento socialmente disturbante).

In molti casi, però, il russare è sintomo di una patologia più grave, la cosiddetta sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS – Obstructive Sleep Apnea Syndrome), caratterizzata da ripetuti episodi di ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno che sono associate a una pericolosa riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue. 

Ne abbiamo parlato con il dottor Alessandro Bianchi, otorinolaringoiatra, esperto in disturbi respiratori ostruttivi del sonno, presso il centro Humanitas Medical Care di Arese.

Che cos’è l’apnea del sonno?

Dal punto di vista pratico l’apnea del sonno è l’arresto della respirazione mentre si dorme. Può essere di tipo centrale (di origine neurologica), ostruttiva o mista.

–   Apnea centrale: è come se il cervello si dimenticasse di respirare (il respiro si ferma per mancanza di stimoli nervosi alla muscolatura respiratoria)

–   Apnea ostruttiva: è la più frequente ed è causata dal collasso delle vie aeree superiori mentre l’organismo si sforza di respirare (i muscoli respiratori cercano di vincere la resistenza al passaggio dell’aria creata dall’ostruzione a livello delle prime vie respiratorie)

–   Apnea mista: è una miscela dei due tipi precedenti, deve essere considerata e trattata come un’apnea ostruttiva.

Non sempre è facile diagnosticare il problema, perché il paziente può essere asintomatico o non riconoscere i sintomi. È importante quindi chiedere al compagno di letto: un russamento, abituale, persistente e caratterizzato da pause respiratorie può essere segno di OSAS.

Vi sono poi una serie di sintomi che possono essere un campanello d’allarme e che si possono distinguere in due gruppi:

  • Sintomi notturni: oltre ai già citati russamento e pause respiratorie vi può essere sonno frammentato da frequenti risvegli, risvegli con sensazione di soffocamento, nicturia (l’esigenza di urinare nel corso della notte) e sudorazione notturna.
  • Sintomi diurni: stanchezza al risveglio, scarsa concentrazione con deficit di memoria, mal di testa mattutini, disturbi dell’umore ed eccessiva sonnolenza diurna

Cosa fare quindi quando si ha il sospetto di soffrire di apnee del sonno?

È importante rivolgersi allo specialista che, dopo un’attenta valutazione delle vie aeree superiori, potrà eventualmente richiedere una polisonnografia, l’esame di primo livello per porre diagnosi di OSAS e per capire l’eventuale grado di gravità di tale patologia. In base al risultato dell’esame lo specialista indicherà il corretto percorso diagnostico-terapeutico da seguire.

L’importanza del curare le apnee del sonno è legata al fatto che chi ne soffre ha un rischio maggiore di sviluppare problematiche cardio-vascolari (ipertensione arteriosa, infarto o ictus cerebrale), oltre ad obesità e diabete. Inoltre, chi è affetto da OSAS prova spesso un senso continuo di affaticamento e un’eccessiva sonnolenza diurna, che causa un maggior rischio di essere coinvolti in incidenti lavorativi e stradali.

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