Dolore alla spalla, quando vedere un medico?

Gli infortuni alla spalla sono piuttosto comuni, specie tra gli atleti che praticano sport con movimenti molto ripetitivi, come il nuoto, il tennis o il golf. Tuttavia, una lesione alla spalla può verificarsi anche durante semplici attività quotidiane, come aprire la saracinesca di un garage o sistemare un armadio.

Ci sono tante persone che ogni giorno convivono con questo tipo di dolore e una conseguente perdita di mobilità (causata da debolezza o difficoltà a sollevare il braccio), pensando che “prima o poi passerà da solo”, senza rendersi conto che trascurare una spalla dolorosa può portare a problemi più seri.

Ce ne parla il dott. Paolo Scarso, ortopedico presso Humanitas San Pio X e l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.

Da cosa può essere causato il dolore alla spalla?

La spalla ha più mobilità di qualsiasi altra articolazione del corpo, il che può portare a più infortuni. Quelli più comuni comprendono:

  • Tendinite: è causata dall’infiammazione di uno dei tendini della cuffia dei rotatori o del capo lungo del bicipite brachiale, in genere, come conseguenza di un movimento ripetitivo. 
  • Borsite: è un’infiammazione che colpisce le “borse”, ovvero le piccole sacche che contengono liquido sinoviale poste a protezione delle articolazioni e di altre parti del corpo. Ci sono due tipi di borsiti: borsiti infiammatorie, causate dagli sfregamenti e dalle sollecitazioni derivanti dal movimento e borsiti emorragiche, provocate da traumi che generano una rottura dei vasi sanguigni e un conseguente travaso di sangue all’interno della borsa.
  • Lesione alla cuffia dei rotatori: è una condizione comune in chi pratica sport o lavori molto ripetitivi. La maggior parte delle persone descrive il dolore causato da una rottura della cuffia dei rotatori come un dolore sordo che peggiora se si dorme sulla spalla interessata. Lo strappo può rendere difficile portare il braccio dietro la schiena o poter svolgere attività quotidiane come spazzolarsi i capelli. Potrebbe anche far sentire debole il tuo braccio.
  • Spalla congelata: è una condizione che peggiora gradualmente, causando dolore e rigidità dell’articolazione della spalla specialmente di notte. La spalla congelata di solito migliora da sola entro 12-18 mesi; tuttavia, la terapia fisica può essere utile per aiutare a mantenere e recuperare la mobilità. Inoltre, le iniezioni di corticosteroidi possono aiutare a gestire il dolore.
  • Instabilità/lussazione: l’instabilità può essere causata da un uso eccessivo della spalla o essere il risultato di incidenti o lesioni improvvise. Sfortunatamente, una volta che una spalla si è lussata, è probabile che accada di nuovo, quando succede, si parla di instabilità cronica o recidivante della spalla. Una lussazione o “uscita” della spalla può essere causata da un trauma diretto che imprime un movimento torsionale all’articolazione o da un movimento oltre il limite massimo che la spalla riesce a tollerare, provocando una lesione o allungamento eccessivo dei legamenti che la contengono. Sfortunatamente una volta che la spalla si è lussata, aumentano le probabilità che possa lussarsi una seconda volta, e poi una terza, e così via, anche se non è sempre detto che succeda. Va valutata in maniera molto approfondita. Ci sono poi delle lussazioni che avvengono con traumi e/o movimenti minimi dovuti a una lassità costituzionale del paziente.
  • Artrosi: può essere causa di dolore, debolezza dell’arto e perdita di movimento importante. Rappresenta una condizione frequente e spesso sottovalutata dalla popolazione anziana, ed è davvero un peccato perché adesso le nuove tecniche d’avanguardia ci consentono di porvi rimedio in maniera brillante.

Quando è necessario consultare uno specialista per un dolore alla spalla?

Lo specialista andrebbe consultato quando il dolore non va via spontaneamente dopo un paio di giorni o tramite la terapia antinfiammatoria proposta dal medico curante, per avere uno sguardo più critico e approfondito del problema.

A quali esami può essere sottoposto il paziente?

Il paziente potrebbe avere necessità di sottoporsi ad una radiografia e una risonanza magnetica (nella maggior parte dei casi, senza contrasto).

L’ecografia, purtroppo, sulla spalla perde peso diagnostico poiché non consente di sciogliere tutti i dubbi sulle possibilità di trattamento.

Cosa succede se si tarda la diagnosi?

Per fortuna, la patologia di spalla, tranne nel caso di una lussazione non ridotta, non rappresenta un’urgenza medica. È vero però che risolvere tempestivamente il problema potrebbe migliorare sensibilmente la qualità della vita (sportiva e lavorativa), nonché la qualità del sonno del paziente e permetterebbe di non far cronicizzare il dolore.

Come si cura il dolore alla spalla?

Il trattamento del dolore alla spalla varia in base alla causa che l’ha provocato. Si può ricorrere alla riabilitazione con la fisioterapia, se la patologia non è già in fase avanzata, per rinforzare la muscolatura, rieducare il movimento articolare e rendere la spalla più equilibrata e più mobile; o alle terapie fisiche come laser, ultrasuoni e Tecarterapia che possono aiutare il fisioterapista per togliere un po’ di infiammazione; un uso oculato e mirato della terapia infiltrativa, sia con acido ialuronico che con eventuale cortisonici può fare a volte la differenza. Infine, si può ricorrere alla chirurgia, nel caso di lesioni ai tendini per “riagganciarli” e tornare a svolgere sport e attività come prima, spalle “instabili” per evitare che possano verificarsi ulteriori lussazioni, o nella artrosi sostituire con una protesi di spalla di ultima generazione.

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