Dolore muscolo scheletrico: a chi bisogna rivolgersi?

Dolori alle ossa, alle articolazioni, a muscoli, tendini, borse o legamenti. I problemi muscolo scheletrici possono essere causati da diversi disturbi che sembrano riguardare ogni singola parte del nostro corpo. E allora a chi bisogna rivolgersi?

Ne abbiamo parlato con Francesco Campanaro, reumatologo presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Varese.

Quali sono le cause più comuni dei dolori muscolo scheletrici?

“Il dolore muscolo scheletrico è uno dei motivi più frequenti che portano un paziente a richiedere una valutazione medica. Innanzitutto, vorrei sottolineare che la percezione del dolore è un meccanismo protettivo che viene messo in atto dal nostro organismo di fronte a un’alterazione che può avere numerose cause. Per quanto riguarda i dolori muscolo scheletrici i più frequenti sono, senza dubbio, i dolori meccanici, come quelli connessi alla degenerazione (ad es. artrosi) oppure quelli connessi a un eccessivo uso della struttura osteoarticolare (ad es. dolore conseguente a uno sforzo muscolare)”.

A chi bisogna rivolgersi in caso di dolore muscolo scheletrico?

Il primo riferimento, senza dubbio, dev’essere il medico di famiglia. Il compito del medico di famiglia è quello di indagare le caratteristiche del sintomo riferito dal paziente e come un bravo investigatore unire i diversi indizi riferiti dal paziente alla ricerca di una possibile diagnosi. Il medico di famiglia allora saprà indirizzare il paziente allo specialista di competenza. Ad esempio conosce quelli che sono i sintomi indicativi delle patologie reumatologiche”.

Quindi non tutti i dolori muscolo scheletrici sono dovuti a patologie reumatologiche? 

“No, nella maggior parte dei casi il dolore muscolo scheletrico non è connesso a una patologia reumatologica. Le patologie reumatologiche sono malattie rare che spesso esordiscono determinando dolore. Tuttavia un bravo medico conosce quali caratteristiche presenta il dolore tipico delle patologie reumatologiche, quali possono essere possibili sintomi d’esordio”.

Quali sintomi possono costituire un campanello d’allarme?

“Ci sono specifici sintomi che devono allertare il bravo medico sulla possibilità che il dolore origini da una patologia reumatologica. Innanzitutto il dolore delle patologie reumatologiche è un dolore persistente, non si risolve dopo due giorni di riposo. Un’altra caratteristica su cui ritengo sia importante puntare l’attenzione è che il dolore nelle patologie reumatologiche generalmente peggiora a riposo (ad esempio durante la notte) e migliora con l’uso e con il lavoro. Un’altra caratteristica importante è che i pazienti con patologie reumatologiche spesso percepiscono un intenso impaccio articolare nelle prime ore del mattino”.

Quando è necessario rivolgersi a uno specialista in reumatologia?

“Ritengo innanzitutto che sia fondamentale che si venga indirizzati dal medico di famiglia: costui deve essere come un direttore d’orchestra che dirige e consiglia i pazienti con lo scopo di migliorare lo stato di salute. Sicuramente in presenza dei sintomi d’allarme elencati sopra, potrebbe essere utile una prima valutazione reumatologica”.

Come avviene una visita specialistica? 

“Alla base di ogni visita specialistica c’è un attenta raccolta di tutte le informazioni cliniche necessarie, secondo quella che nel gergo medico viene chiamata anamnesi. L’anamnesi deve essere minuziosa, stando attenti a non tralasciare nulla tra le informazioni riferite dal paziente. A volte, ascoltandolo con attenzione, si è già indirizzati verso una possibile ipotesi diagnostica. 

Successivamente, è molto importante eseguire la visita vera e propria che consiste nella valutazione dello stato delle ossa e delle articolazioni dolenti, tramite quello che viene definito esame obiettivo.

Successivamente si traggono le conclusioni e si spiega al paziente quanto si è dedotto. Con una prima visita eseguita adeguatamente, molto spesso è possibile fare diagnosi di malattie reumatologiche evitando esami diagnostici spesso costosi ed invasivi”.

Le malattie reumatologiche sono curabili? 

“Sì. Assolutamente sì. Ci tengo a sottolinearlo. Trent’anni fa avere una diagnosi di una patologia reumatologica costituiva una condanna ad una vita di sofferenza e disabilità. Oggi non è più così, esistono numerosi farmaci, molti dei quali veramente recenti che hanno permesso un netto miglioramento della qualità della vita dei pazienti. Le patologie reumatologiche sono patologie croniche per cui esistono ormai adeguati percorsi di cura sviluppati in maniera tale da accompagnare il paziente verso il miglior stato di salute possibile”.

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