Educazione sessuale: che aiuto può dare il ginecologo?

Secondo gli ultimi dati trasmessi sul portale del Ministero della Salute, ogni giorno, in tutto il mondo, vengono contratte più di 1 milione di infezioni a trasmissione sessuale (IST); ogni anno sono circa 376 milioni le nuove infezioni, di cui 1 su 4 è una malattia sessualmente trasmessa, come la gonorrea, chlamydia, sifilide e tricomoniasi, a cui vanno aggiunte le infezioni da virus herpes simplex e da papillomavirus umano

Numeri importanti e in continua crescita, che devono farci riflettere sull’importanza di parlare e sensibilizzare i giovani riguardo a questo argomento. 

Che ruolo ha il ginecologo in tutto questo?

Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Lara Paladini, ginecologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano e consulente sessuologica.

Cosa si intende per educazione sessuale?

Per educazione sessuale si intende quell’insieme di procedure attuate per aumentare la consapevolezza di tutti gli individui, dalla preadolescenza all’età adulta, riguardo l’anatomia dell’apparato riproduttivo, la sessualità e la sfera psicologico-affettiva. 

In particolare nei preadolescenti si focalizza soprattutto riguardo a tutti quei cambiamenti fisici ed emotivo-relazionali che avvengono durante la pubertà, mentre negli adolescenti le tematiche sono necessariamente più ampie e trattano argomenti come la dimensione dell’identità sessuale e della sfera emotiva/affettiva, contraccezione, infezioni sessualmente trasmesse, gravidanza e altro ancora. 

La sessualità è intesa infatti come espressione naturale del piacere e del vivere se stessi in armonia con il proprio corpo, ed è necessaria al benessere generale di ogni individuo (OMS, 2006) e al buon funzionamento delle dinamiche relazionali. 

Quando bisognerebbe iniziare a parlare di sesso?

Si può iniziare a parlare di sessualità fin dall’infanzia. Infatti i bambini iniziano fin da piccoli a notare le differenze tra il sesso maschile e quello femminile e a sperimentare l’autostimolazione genitale; ovviamente nei bambini non c’è erotizzazione (che arriva poi con la pubertà), e le domande poste derivano dalla loro estrema curiosità. 

Quali consigli si sente di dare ai genitori?

È utile che l’educazione sessuale venga affrontata dai genitori fin dalle prime domande poste in età infantile, con spiegazioni chiare e semplici, senza tabù, con modalità non giudicante e senza stereotipi e/o pregiudizi. Ogni età ha le sue tappe anche in questo aspetto, e i figli devono sentirsi liberi di poter domandare e potersi confrontare con i propri genitori anche riguardo a queste tematiche, oltre all’informazione proveniente da altre fonti (es: la scuola, educatori, coetanei, i media, etc.). 

Quali sono i rischi che corrono i ragazzi oggi?

I rischi legati alla disinformazione sulla sessualità possono essere molteplici, tra cui maggior rischio di disturbi della sfera sessuale e contrarre una IST (infezione sessualmente trasmissibile).

La fascia di età molto più esposta alle IST è quella tra i 15 e i 24 anni, ma in realtà tutte le età sono potenzialmente a rischio. Queste possono manifestarsi con sintomi acuti, oppure decorrere silenti, diventare croniche e comportare gravi complicanze a lungo termine, con possibili conseguenze anche sulla fertilità e con rischio di trasmissione verticale al feto nel corso della gravidanza e/o del parto

Inoltre le persone con un’IST sono a rischio anche per l’infezione da HIV, tanto che l’OMS raccomanda il test per HIV a tutti gli individui con una IST. 

Le IST possono essere trasmesse attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale, orale), per contatto con liquidi biologici infetti (sperma, secrezioni vaginali, sangue, saliva) o attraverso trasfusioni, contatto con ferite, scambio di siringhe, piercing e tatuaggi, con trapianti di organi e/o tessuti, oppure per passaggio verticale (da madre a feto) durante al gravidanza e allattamento. 

Quando è necessario fare la prima visita ginecologica?

È opportuno iniziare a sottoporsi a visite ginecologiche all’inizio della propria attività sessuale, oppure anche prima, in caso per esempio di disturbi legati a secrezioni vulvovaginali anomale, alterazioni delle caratteristiche del ciclo mestruale, disturbi legati ad alterazioni ormonali, o dismenorrea (dolore mestruale).

Assistente
Dott.ssa Lara Paladini
Visite ed Esami
Consulenza sessuologica
Visita ginecologica

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