I principali sintomi di un principio di annegamento sono: tosse, dolore al torace, respirazione corta e frequente, colorito blu della pelle (cianosi). In casi rari, registriamo convulsioni e perdita di coscienza e arresto cardiocircolatorio.
Che cosa fare in caso di principio di annegamento?
Occorre togliere dall’acqua il corpo il prima possibile, somministrando ossigeno e procedendo al ricovero ospedaliero urgente. Non bisogna mai tentare di svuotare i polmoni dall’acqua. Le conseguenze sarebbe vomito con conseguente pericolo di inalazione del materiale emesso da parte della vittima.
Come si verifica un colpo di calore?
I colpi di calore, causati da una mancata idratazione dopo la sudorazione, portano con sé un senso di malessere diffuso, seguito da mal di testa, nausea e battito cardiaco accelerato. Come reazione, spesso si associa anche febbre oltre i 39 °C. Le persone che praticano sport, bambini, anziani e chi ha problemi cardiovascolari e respiratori sono decisamente più a rischio.
Come si deve agire in caso di colpo di calore?
Innanzitutto bisogna spostarsi in un luogo all’ombra, fresco e ventilato, e stare a riposo. È utile ricorrer ad impacchi di acqua fredda per ridurre il calore e bere a piccoli sorsi dell’acqua a temperatura ambiente. Per reintegrare i sali si può mangiare frutta e bere spremute di agrumi.
Come bisogna comportarsi in caso di scottatura?
Se ci si è scottati lievemente (eritema solare), occorre farsi subito una doccia fredda per poi applicare un prodotto contro le scottature solari. Se il dolore persiste, si può usare una crema o un’emulsione a base di corticosteroidi.
Se la scottatura è più seria (ustione solare, provocata dall’esposizione al sole di un eritema), si deve applicare due volte al giorno una crema cortisonica con antibiotico e, in caso di febbre, consultare un medico. Eventuali bolle non vanno rotte, perché si potrebbe infettare la pelle sottostante.
Cosa fare in caso di puntura di pesci velenosi?
Per prima cosa bisogna immergere per almeno mezz’ora la parte ferita in acqua calda, per neutralizzare la tossina. Occorre anche fare un impacco di acqua fredda così da ridurre l’assorbimento del veleno. Quindi bisogna pulire subito la ferita e controllare se sono rimaste all’interno della pelle delle spine, rimuovibili tramite pinzetta. Segue poi la vaccinazione antitetanica presso il proprio medico.
Come si può proteggere un bambino al mare?
Assicurarsi innanzitutto di avere con sé una scorta d’acqua, non gelata e non gasata, e un cappello. Come abbigliamento, sono consigliabili indumenti di cotone, dai colori chiari. I neonati andrebbero portati in spiaggia solo al mattino presto o nel tardo pomeriggio, verso il tramonto. Mai permettere che la sabbia venga a contatto con il costume bagnato e che questo stia addosso al bambino per troppo tempo.
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