Esami per la gastrite, quali sono?

La gastrite può manifestarsi all’improvviso (forma acuta) o comparire lentamente nel tempo (forma cronica). In genere è provocata dall’Helicobacter pylori, lo stesso batterio che può provocare ulcera duodenale, ulcera gastrica o patologie  gastriche più gravi, quali il carcinoma.  Ma può essere causata anche da altri fattori come stress o altri disturbi psico emotivi, uso o abuso di vari medicinali e alcolici, reflusso biliare, o più raramente, da altre cause specifiche, quali la malattia di Crohn. Quali sono gli esami che permettono di diagnosticarla?

Lo abbiamo chiesto al dott. Massimo Primignani, gastroenterologo presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Murat a Milano.

Come possiamo riconoscere la gastrite?

La gastrite generalmente non presenta sintomi, se non nelle fasi acute, dove si manifesta con dolore o bruciore addominale che tendono a diminuire se mangiamo del cibo, crampi allo stomaco e pienezza dopo i pasti, nausea e, a volte, vomito. In realtà, nessuno tra i sintomi elencati è specifico per la diagnosi di gastrite, ma tutti possono essere la spia di una patologia a carico di altri organi addominali, malattie del pancreas o della colecisti, ulcera gastrica o duodenale. 

In assenza di patologia organica questi sintomi possono essere riferiti ad una dispepsia funzionale, condizione molto comune la cui diagnosi richiede ovviamente l’esclusione di altre patologie più propriamente organiche.

Se i sintomi tendono a durare per più di una settimana, è importante rivolgersi ad un medico ed eventualmente ad uno specialista  gastroenterologo che disporrà gli opportuni accertamenti diagnostici.

Qual è la visita per la gastrite?

Per poter diagnosticare una gastrite è necessario sottoporsi ad una visita gastroenterologica, durante la quale lo specialista indagherà le cause dei problemi e la terapia più efficace per il paziente.

Questa visita, infatti, permette di identificare le patologie di natura gastroenterologica che riguardano tutti gli organi che sono coinvolti nel processo digestivo, come esofago, stomaco, intestino tenue, fegato, pancreas, colon, retto e canale anale.

Come si svolge la visita per la gastrite?

La visita si svolge in due fasi e ha una durata di circa 20 minuti.

Nella prima fase il gastroenterologo si informa sull’anamnesi del paziente (storia clinica, vita, malattie già esistenti, familiarità e sintomi). Successivamente, svolge un esame obiettivo con ispezione e palpazione della zona addominale.

Nel caso in cui siano riscontrati problemi specifici il medico richiede lo svolgimento di ulteriori indagini ed esami di approfondimento.

Quali sono i possibili esami per diagnosticare la gastrite?

Il termine gastrite si riferisce all’esame istopatologico della mucosa gastrica. La diagnosi di gastrite, in senso stretto, non può quindi prescindere dall’esecuzione di una esofagogastroduodenoscopia (più comunemente gastroscopia) cui deve essere associata la biopsia della mucosa gastrica.

·  L’ esofagogastroduodenoscopia (più comunemente gastroscopia) è un esame di pochi minuti che consiste nell’inserimento, attraverso la bocca o il naso, di un piccolo tubo flessibile (dotato di una telecamera all’estremità) che viene guidato attraverso l’esofago, lo stomaco, e la prima parte dell’intestino tenue. L’esame richiede una anestesia locale spray e può giovarsi di una leggera sedazione, che lo rende facilmente tollerato.

·  Biopsia: in corso di gastroscopia possono essere prelevati alcuni frammenti di mucosa gastrica che verranno poi analizzati dal patologo per accertare la presenza di Helicobacter Pylori e determinare il tipo (acuto/cronico) e la entità (lieve/grave) delle alterazioni riscontrate. La biopsia è il test più accurato per accertare la presenza di Helicobacter pylori. 

·  Radiografia esofago-stomaco-duodeno: è un esame eseguito mediante l’utilizzo di raggi X e un mezzo di contrasto somministrato per bocca che consente di valutare la morfologia e la motilità dell’apparato digerente superiore. Negli ultimi anni è stato sostituito, per quasi tutte le indicazioni, dalla gastroscopia.

·  Esame del sangue: mediante un semplice prelievo venoso, è possibile verificare la presenza degli anticorpi dell’Helicobacter Pylori. Questo esame permette solamente di confermare un precedente contatto con Helicobacter pylori e non dà informazione sulla presenza attuale di infezione nè, ovviamente, sulla patologia in atto. 

·  Analisi delle feci: consente di cercare l’antigene specifico per l’Helicobacter Pylori nelle feci. Un risultato positivo indica la presenza di Helicobacter pylori sulla mucosa gastrica, ma non consente di precisare la patologia che ha causato. Se negativo, esclude con buona accuratezza, la presenza di Helicobacter pylori sulla mucosa gastrica. Il test è anche utile per verificare ad un mese dal termine della terapia, la sua  efficacia nell’eradicazione del germe. 

·  Breath test: I breath test (test del respiro), a seconda del substrato utilizzato, consentono di individuare, attraverso l’analisi dell’aria espirata, diverse alterazioni del sistema gastroenterico come sovracrescita batterica nel piccolo intestino, malassorbimento del lattosio,  alterazione del tempo di transito intestinale. Per quanto riguarda la infezione da Helicobacter pylori, l’urea breath test permette di diagnosticare con accuratezza la colonizzazione attuale della mucosa gastrica da parte di Helicobacter pylori. La sua negativizzazione (a distanza di un mese dal termine della terapia eradicante, permette di confermare la avvenuta guarigione dall’infezione da Helicobacter pylori.  Come per la ricerca dell’Antigene fecale, anche l’urea breath test non fornisce altre informazioni sulla patologia in atto, ma indica solo presenza/assenza di helicobacter pylori sulla mucosa gastrica. 

Come può essere trattata la gastrite?

La cura della gastrite non può prescindere dall’identificazione della sua causa. 

Se è dovuta/associata alla presenza dell’Helicobacter Pylori, sarà necessario assumere una terapia antibiotica per 10-14 giorni insieme ad un farmaco della classe degli inibitori della pompa protonica, medicinali che inibiscono la secrezione gastrica. 

In altri casi, specialmente se non associati ad Helicobacter pylori, possono essere sufficienti semplici cambiamenti nello stile di vita, come:

–   Avere un’alimentazione sana priva di grassi e fritti

–   Mangiare lentamente

–   Non consumare pasti troppo abbondanti

–   Non fumare o bere bevande alcoliche

–   Cercare di ridurre lo stress

Gastroenterologia e Endoscopia digestiva
Dr. Massimo Primignani
Visite ed Esami
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